10.11.2023  – Torna a Lecce dall’11 al 18 novembre il Festival del Cinema Europeo, giunto alla sua XXIV edizione. Le tonalità visuali di un intero continente attraversano lo schermo, sintoniche e nel contempo personali, per giungere a fusione in una raffigurazione unitaria e insieme molteplice di introspezioni a differenti intensità che evocano la completa gamma emozionale e restituiscono un sentire che ne include diversi in un irresistibile gioco di scatole cinesi e rimandi che non mancheranno di affascinare ed avvolgere anche il più refrattario dei fruitori.

Protagonista assoluto di questa edizione il regista britannico Michael Winterbottom (Jude, Road to Guantanamo), presente al Festival, cui sarà dedicata una retrospettiva con alcuni dei suoi più importanti lavori e la serata inaugurale con la presentazione in anteprima del suo ultimo film, Shoshana, che uscirà nelle sale il 16 novembre. Il film, tristemente attuale ed ispirato a fatti realmente accaduti, prende il nome dalla sua protagonista una donna idealista e progressista che vive a Tel Aviv negli anni trenta. Presto il clima di violenza crescente le imporrà di fare una scelta di campo anche a costo di sacrificare l’amore.

Nei giorni seguenti saranno presentate in anteprima assoluta altre sei opere di prossima uscita: Giorni felici di Simone Petralia, 8 giorni in agosto di Samuel Perriard; Improvvisamente a Natale mi sposo di Francesco Patierno che vedrà la presenza in sala del regista insieme a Diego Abatantuono; I limoni d’inverno di Caterina Carone che sarà presentato dalla regista insieme a Teresa Saponagelo; Ricomincio da me di Nathan Ambrosioni.

A chiudere la Kermesse sarà invece la presentazione del nuovo film di Alice Rohrwacher La chimera alla presenza degli attori Vincenzo Nemolato e Yile Vianello. L’opera, inscindibilmente legata alla cifra surreale e non convenzionale della talentosa regista segue le vicende di Arthur, un giovane che possiede una particolare abilità ma è estraneo alle logiche del mondo.

Cuore pulsante della manifestazione il concorso Ulivo d’oro Cristina Soldano che vede 10 pellicole europee in anteprima nazionale, selezionate da Alberto e Luigi La Monica, contendersi il prestigioso premio. Le immagini divengono immediata rappresentazione di realtà all’apparenza distanti che muovono da identiche matrici e paiono ancor più prossime per il tramite dello schermo unificatore in un ideale e continuo moto allo stesso tempo centrifugo e centripeto che costantemente separa e coagula l’insieme visivo. Questi i titoli in concorso: Copenhagen Does Not Exist di Martin Skovbjerg (Danimarca 2022), Dead Girls Dancing di Anna Roller (Germania 2023), I Don’t Love You Anymore di Zdenck Jiráský (Rep. Ceca, 2023), Légua di Filipa Reis, João Miller Guerra (Portogallo 2023), Medium di Christina Ioakeimidi (Grecia, 2023), Midwives di Léa Fehner (Francia, 2023). Remember To Blink di Austeja Urbaite (Lituania, 2022), Solitude di Ninna Pálmadóttir (Islanda 2022), Vasil di Avelina Prat (Spagna 2022) Woman On The Roof di Anna Jadowska (Polonia 2022).

A giudicare le opere una giuria presieduta da Stefan Kitanov e composta da Gentian Koçi, Wilma Labate, Ales Pavlin e Angela Prudenzi, che assegnerà l’Ulivo d’Oro “Premio Cristina Soldano al Miglior Film”, il Premio Speciale della Giuria, il Premio per la Migliore Fotografia e il Premio per la Migliore Sceneggiatura.

Fra gli stessi film in concorso verranno assegnati: il premio FIPRESCI (Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) scelto da una giuria composta da Jason Best (UK); Dana Duma (Romania) e Tommaso Tocci (Italia); il Premio Cineuropa, attribuito da una giuria presieduta dal direttore Valerio Caruso; il Premio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani per il Miglior Attore Europeo attribuito dalla Giuria presieduta da Laura Delli Colli; il Premio del Pubblico, scelto dagli spettatori del Festival.

Come sempre il Festival di Lecce guarda attento e curioso al cinema d’Europa senza lasciare indietro la nostra cinematografia ed i suoi più riconoscibili esponenti. Quest’anno è la volta della bella Micaela Ramazzotti, volto iconico di tanto cinema contemporaneo e protagonista indiscussa di alcune delle nostre pellicole più celebrate, penso alla Pazza gioia di Paolo Virzì piuttosto che a Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone. All’apprezzata attrice sarà dedicata un omaggio- retrospettiva di cinque film e soprattutto la proiezione del suo primo film da regista, Felicità, visto all’ultimo Festival di Venezia.

Al Festival di Lecce, però, il cinema vive soprattutto di mondi e racconti che intersecano le arti ed ogni medium comunicativo sempre nel segno fortissimo e connotante delle proprie specificità territoriali.

Così questa ventiquattresima edizione omaggia l’indimenticato giornalista Gianni Minà e la sua avventurosa ed incredibile vita intessuta d’incontri ed interviste memorabili che hanno fatto e raccontato la storia. Due gli appuntamenti in programma: la proiezione del doc Gianni Minà- una vita da giornalista di Loredana Macchietti Minà e la presentazione del libro Gianni Minà “Fame di Storie”, per i tipi di Nicolucci che racconta il grande giornalista attraverso istantanee, aneddoti ed episodi significativi della sua vita privata e professionale.

Da non perdere, poi, il doveroso omaggio in sei lungometraggi (Odore di Pioggia, Da do da, Albania Blues, Bell’Epoker, Focaccia Blues, Rudy Valentino) al regista pugliese Nico Cirasola, scomparso in aprile, da sempre anche affettivamente legato al Festival del Cinema Europeo. Un incontro, cui parteciperanno la moglie Lucia Diroma ed i suoi figli, il produttore Alessandro Contessa e Nichi Vendola, ripercorrerà le tappe più significative della vita artistica di un regista unico e geniale che ha fatto della creatività slegata da ogni vincolo la cifra fondativa del suo curioso rappresentare.

Il Festival del Cinema Europeo è da sempre territorio di sperimentazione e approfondimento che ama includere nel suo storytelling il filo di ogni narrazione dalla più nota a quelle meno frequentate in una mescola programmatica favolosa ed intrigante capace di tradurre in proposte pressoché ogni frammento della produzione audiovisiva.

La sezione collaterale Cinema & Realtà, infatti, osserva e fotografa il sociale attraverso la forma documentaria per darci conto dei suoi mutamenti, anche solo in fase germinale, e restituirci così la temperie dell’odierno tra nuove emergenzialità e rinnovate esigenze di tutela. Sei i titoli presentati: After the Bridge di Davide Rizzo e Marzia Toscano (2023), Le Spose di BB di Stelvio Attanasi, da un’idea del regista e di Paola Leone (2023), Casablanca di Adriano Valerio (Francia, Italia 2023), Go, Friend, Go di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso e Andrea Settembrini (2022), Tutto Quello che Sarà di Renato Chiocca (2022) e l’evento speciale Esperienza Universale di Ascanio Petrini (2023).

Ritorna, come in ogni edizione, il premio intitolato a Mario Verdone, tradizionalmente vetrina del cinema più fresco e interessante visto in stagione.

Silvia, Carlo e Luca Verdone attribuiscono il prestigioso riconoscimento al cineasta under 40 che ha realizzato l’opera prima più rimarchevole. Cinque gli autori in concorso: Carolina Cavalli per Amanda (2022); Davide Gentile per Denti da squalo (2023); Giacomo Abbruzzese per Disco boy (2023); Niccolò Falsetti per Margini (2022); Pilar Fogliati per Romantiche (2023).

Lecce ed il suo Festival guardano al cinema tutto, da un unico e amplissimo osservatorio, che non distingue né gerarchizza formati e contenuti. È un festival che contiene e sintetizza molteplici Festival e che esalta ogni possibile espressione del linguaggio audiovisivo. Prova ne è il vastissimo cartellone dedicato al formato corto tra consolidati premi e sezioni speciali: Puglia Show, nella sua sezione competitiva, presenta 17 opere brevi di altrettanti giovani autori pugliesi under 35 che si contenderanno l’ambito Premio CNC ed il Premio Augustus Color. A giudicarli una giuria presieduta da Ignazio Senatore e composta da Francesco Lattarulo e Paolo Strippoli. A latere tra gli stessi film verranno attribuiti, dalle apposite giurie, il Premio Rai Cinema Channel e il premio Unisalento.

Fuori concorso Puglia Show presenta, inoltre, 6 cortometraggi prodotti durante l’anno che si sono distinti per qualità tecniche e contenutistiche o per l’attualità del loro racconto e meritano perciò speciale menzione.

Consueto spazio il Festival dedica anche al cinema corto nazionale nella apposita sezione competitiva intitolata alla memoria di Emidio Greco che prevede l’assegnazione dell’omonimo premio al cortometraggio che più si è distinto, fra i dieci in concorso, realizzati da giovani autori italiani under 35 nell’anno appena trascorso.

Il cinema breve europeo, invece, trova casa nella apposita sezione EFA Short che conduce lo spettatore nei meandri dei diversi linguaggi visivi sovranazionali e nelle sue varie estrinsecazioni compendiando la ricchezza propositiva delle produzioni dal vasto contenuto ma dall’esiguo minutaggio.

Il Festival del Cinema Europeo è un incessante brulichio di proposte filmiche che omaggiano, ripropongono ed approfondiscono tutti i cromatismi dell’audiovisivo passando con disinvolta ed appassionata cinefilia dal nuovo ai classici intramontabili, dal lungo al cortometraggio, dal cinema nostrano alle più rilevanti produzioni continentali senza dimenticare di favorire la partecipazione attiva dell’intero uditorio.

Di sicuro interesse si conferma in quest’ottica la collaterale sezione del Premio Lux del pubblico che, come di consueto, consente agli spettatori di votare il proprio film preferito fra quelli candidati e partecipare così al processo di valutazione delle pellicole ritenute più meritevoli dal Parlamento Europeo e all’assegnazione del relativo Premio. In lizza quest’anno ci sono 3 opere: Fallin Leaves del finlandese Aki Kaurismaki, 20.000 specie di api per la regia dello spagnolo Estibaliz Urresola Solaguren e On the Adamant del francese Nicolas Philibert.

Il Centro Sperimentale di Cinematografia, invece, in questa edizione dedica la sua consueta Vetrina a Giuliano Montaldo, indimenticabile protagonista del nostro cinema d’impegno da poco scomparso. In omaggio al grande maestro, autore di capolavori intramontabili come Sacco e Vanzetti, L’agnese va a morire, Gli occhiali d’oro, verrà presentata in anteprima regionale la copia restaurata in 4k di “Tiro al Piccione”, suo folgorante esordio ed apologo contro gli orrori del regime e della guerra.

Si conferma anche quest’anno la ormai consolidata collaborazione del Festival con il Rotary Club di Lecce che attribuirà l’omonimo Premio, giunto alla 6^ edizione, al film, fra quelli presentati, che incarna più e meglio lo spirito di servizio che caratterizza la famosa associazione.

Di primissimo livello la mirabile iniziativa intrapresa dal Festival con il progetto Incinema Film Festival che punta a consentire eguale accessibilità al prodotto audiovisivo a tutti indipendentemente dalle eventuali disabilità. La tecnologia applicata all’arte figurativa compie il miracolo e abbatte ogni barriera che si frappone fra l’utente e il prodotto di fruizione consentendo un’esperienza cinematografica piena e senza alcuna distanza anche a chi finora non aveva possibilità di goderne: specifiche modalità adattive, ausili e piattaforme da remoto rendono possibile l’impensabile coinvolgendo e traghettando verso il cinema nuove e importanti platee.

Da non perdere, inoltre, il Festival Off che muove dal multisala Massimo alla volta della città intera in un corso interminabile ed irresistibile di eventi tematici che lambisce tutte le arti, musica e letteratura in primis, e pervade di magia spettacolare ogni vicolo urbano. Lecce diviene l’evento e si fa proiettore magnifico e barocco di emozioni dal sapore cinematografico ma intrise di quel vitalismo tipico della pura esistenza.

Il Festival del Cinema Europeo si conferma, dunque, strumento potentissimo ed imprescindibile di cultura e di culture in un trionfo di immagini dalle consonanti disarticolazioni che ben restituiscono il complesso tessuto sociale delle realtà rappresentate. Un percorso visuale, carico di fascinazione e pregno di significato, al centro dell’Europa e dell’umano inteso come riproduzione creativa del nucleo primigenio di valori comuni che rende contiguo ed affine ogni consorzio e depotenzia nei fatti ogni effimera ed ottusa tensione escludente.

BENTORNATO SCHERMO D’EUROPA!

https://www.festivaldelcinemaeuropeo.com/

SIMON