1.08.2021 – Continuano le storie di “Cime sotto l’ombrellone” a cura di Stefano Saponaro e Clappey, in collaborazione con Cime di Puglia IN&OUT.
Il maestro Nicola
Correva il caldo luglio del 2006, mi laureavo alla triennale in Economia e Bari e cercavo un posto dove festeggiare. Il compito era complicato, volevo fare bella figura con la mia nuova ragazza più grande di me ma purtroppo mio padre mi aveva accordato un budget piuttosto frugale.
Riparai presso una pizzeria vicino casa mia, la pizza era buona, facevano dei menù a prezzi molto ragionevoli e dopo una trattativa estenuante il Signor Nicola, detto il Maestro, mi aveva anche inserito un “gelatino finale”, lo aveva chiamato proprio così.
Ed eccomi qui a sudare in un pomeriggio estivo sotto il passo carrabile dove aveva allestito la nostra tavolata. “Vi metto qua che state più freschi” mi aveva rassicurato la sera prima.
Ero arrivato in location qualche minuto prima degli ospiti proprio per assicurarmi che tutto fosse perfetto…si fa per dire.
Durò un istante, una frazione di secondo. Cristina stava attraversando dall’altro lato della strada, era bellissima.
Con la coda dell’occhio da un tombino intravedo un’ombra nera avvicinarsi al nostro tavolo. Non riuscì neanche a capire cosa fosse, il Signor Nicola sbucò dall’ingresso del locale e con un calcio secco lo fece decollare scagliandolo sul lato opposto della strada.
Il gesto atletico fu accompagnato da un suono onomatopeico irripetibile e da un’esclamazione del tipo “mocc a sti cazz d magnott!”.
Ricordo il volto stranito di Cristina nell’incontrare il mio sguardo inorridito.
Cristina: “amo tutto bene?”,
Io: ”si sì! Accomodati amo che mo ci portano le bruschette!”.
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