12.08.2022 – L’unione tra competenza tecnica e passione a volte può contribuire alla nascita di progetti unici. 

Questa è anche la storia di Paolo Zippari, artigiano ed ideatore di “Legnointesta”. L’attività trova la sua base operativa a Nardò (Le), e si occupa della produzione artigianale di oggetti in legno adibiti all’illuminazione. Si tratta di pezzi unici dal design ricercato. 

Le parole dell’ideatore

Legnointesta è nato nel 2014 – racconta Zippari a PugliaEccellente.info – Sono un dottore forestale, ed avevo appena terminato il rapporto di lavoro che mi ha portato a vivere nel Salento. Durante le mie passeggiate lungo la splendida costa delle marine, portavo a casa i legnetti che trovavo”. 

“A quel tempo, nella mia casa in campagna l’arredamento non era completo, mancava una nuova illuminazione. – Prosegue –  Così, ho pensato di crearla io. Dopo aver conosciuto il mio attuale consulente di illuminazione, sono nate le prime lampade”. 

L’inizio di “Legnointesta”

“Sono serviti diversi mesi di studio per capire come procedere. Ho analizzato la composizione dei legni, cercando di comprendere come fosse possibile tirare fuori la storia che ognuno portava dentro di sé”. 

“Poi ho sviluppato le lavorazioni, volte al recupero del legno che rischiava di marcire completamente dopo il contatto con l’acqua. Per eseguirle sono servite attrezzature particolari, come specifici trapani”.

“Ho portato avanti quella pratica che nei termini tecnici si chiama dendrochirurgia, mettendo – così – a frutto la mia preparazione tecnica” dice l’ideatore dell’attività.

“Successivamente mi sono affidato a degli artigiani dei paesi limitrofi per progettare la base di ogni lampada. Ognuno dei lavoratori – attualmente – continua a donare una parte del suo trascorso nei prodotti che realizziamo.”

A seguito di questo racconto, si può affermare – dunque – che i sistemi di illuminazione di “Legnointesta” possono essere considerati come delle opere d’arte composte da più anime. 

Il futuro

“Mi reputo agli inizi del percorso. – dichiara l’artigiano – Secondo me bisogna sempre procedere in avanti con l’obiettivo di migliorare”.

“Cerco sempre di far alzare la qualità dei prodotti: in una fase del progetto, per esempio, sono stato diversi mesi a pensare a come far scomparire il filo elettrico, perché a volte esso appariva come un elemento di disturbo. C’è l’ho fatta! Sono riuscito a creare un sistema innovativo che prevede l’inserimento del cavetto all’interno del legno! Devo confessare che è bello osservare la gente intenta nel chiedersi come sia possibile” confida.

“Ultimamente sto collaborando con l’Università di Bari, sezione di Taranto, per la facoltà di Biologia Marina.  Stiamo portando avanti un’analisi sui legni per capire la loro provenienza. – Conclude – Vorrei proseguire con tutte queste attività, verso l’innovazione insomma”.

Cosimo Guarini