20.10.2022 – Alla Feltrinelli Libri e Musica di Bari, gremita di studenti ed appassionati del Duca Bianco, lo scorso 17 ottobre, accompagnato dal giornalista de la Gazzetta del Mezzogiorno Livio Costarella, Pierpaolo Martino ha presentato il suo nuovo Libro Leggere Ziggy. David Bowie e la letteratura inglese da George Orwell a Hanif Kureishi pubblicato per la casa editrice Mimesis, la stessa casa editrice che pubblicò La filosofia di David Bowie- Wilde, Kemp e la musica come teatro.

Il saggio, partendo da un articolo giornalistico del Guardian di Jake Arnott – scrittore di romanzi di culto come The Long Firm– e dal cinquantennale della pubblicazione dell’iconico album The rise and fall of Ziggy Stardust, la maschera più celebre di Bowie, si focalizza sugli autori preferiti del Duca Bianco, definito “a furious reader” (un avido lettore), i cui testi furono fortemente ispirati da molti testi letterari di autori quali Christopher Isherwood di Addio a Berlino (riferimento a Bowie nella trilogia berlinese del 1977-1979) e Arthur Clarke, lo scrittore di 2001: Odissea nello spazio (riferimento a Bowie in Space Oddity), da George Orwell (riferimento a Bowie in Diamond Dogs) a Hanif Kureishi (con The Buddha of Suburbia), a Colin Macinnes “Absolute Beginners).

ziggy

“Quelle di Bowie sono canzoni che si caratterizzano per una dimensione teatrale, non solo per la capacità dell’artista di creare personaggi e maschere diverse all’interno di uno stesso album, ma anche grazie alla loro capacità di ‘risuonare’ della parola altrui”, scrive Martino all’ interno del libro.

Allora c’è da chiedersi, in che rapporto il nuovo libro di Martino si ricolleghi al precedente testo su David Bowie dal titolo La Filosofia di David Bowie. Wilde, Kemp e la musica come teatro uscito ben sei anni fa, ed in realtà- come afferma lo stesso autor e- il libro parte proprio dal terzo capitolo del precedente saggio, in cui si tracciava una sintesi del rapporto tra Bowie e la letteratura.

Leitmotiv dell’intero progetto in un percorso di studio articolato e complesso, è quindi un dialogo multidisciplinare tra la musica e altri linguaggi artistici, quali il teatro, la fotografia e il cinema, la letteratura ed il suono.

Ziggy Stardust, illustrato ironicamente sulla copertina del testo, è solo il punto di partenza di un lavoro di ricerca che coinvolge anche Diamond Dogs, Heroes, Absolute Beginners e The Buddha of Suburbia e musicisti quali Robert Fripp e Brian Eno e l’amore per il jazz che ben si evidenzia in Blackstar.

Intellettuale instancabile, Pierpaolo Martino, ha di recente partecipato al prestigioso Festival Time Zones, diretto da Gianluigi Trevisi, con la formazione dei Frequency Disaster, con la quale ha già all’attivo un album pubblicato per la Confront Recordings e un’altro di prossima pubblicazione, prevista a marzo prossimo e collaborazioni con musicisti italiani e internazionali come David Tucker, chitarrista inglese, appartenente alla mitica band postpunk di Manchester The Fall.

Ha inoltre organizzato, con Mario Cardona, lo Ziggy Stardust Festival, svoltosi a Bari lo scorso Giugno, un omaggio uno degli album di David Bowie più celebrati dalla critica The Rise and Fall of  Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, pubblicato nel giugno del 1972.

Il Festival organizzato dal CUTAMC e dal Gruppo di Studio della Cultura Pop dell’Università di Bari Aldo Moro, ha riscosso un enorme successo di critica e pubblico, soprattutto tra gli studenti dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ai quali è stata fornita l’opportunità di approfondire la figura di un artista immenso ed unico quale David Bowie.

A chiudere l’incontro, l’emozionante live con Ziggy Plays Bass, un estratto per contrabbasso e loops elettronici, del nuovo solo di Pierpaolo Martino, realizzato attraverso il cut-up, tecnica tanto cara allo stesso Duca, che consiste nel frammentare e decostruire frasi e testi musicali in un medley dei brani più celebri di Bowie da Space Oddity a Ziggy Stardust, da Five Years a Lazarus, l’ultimo singolo pubblicato in vita dall’artista britannico deceduto il dieci gennaio 2016.   

Non ci resta ora che deliziarsi con la lettura di Leggere Ziggy. David Bowie e la letteratura inglese da George Orwell a Hanif Kureishi, per un approfondimento non solo del grande David Bowie ma anche degli autori britannici citati all’interno del libro e ringraziare il Professore Pierpaolo Martino, per il contributo culturale fornito alla città e agli studenti dell’Università Aldo Moro di Bari.

Biografia

Pierpaolo Martino, è Professore Associato di Letteratura Inglese presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università Aldo Moro di Bari, ma in realtà è molto, molto di più.

Musicista eclettico e sperimentale, scrittore e docente appassionato, dopo aver conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere nel giugno 2000 discutendo una tesi su Virginia Woolf e il linguaggio musicale, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Teoria e Prassi della Traduzione discutendo una tesi sui rapporti tra Lingua, Suono e Musica. Si occupa inoltre di studi culturali, letteratura modernista e contemporanea, ma soprattutto dei rapporti tra letteratura e musica.

Le sue pubblicazioni, essenzialmente di argomento letterario, musicale e cinematografico hanno riguardato autori quali Shakespeare, Oscar Wilde, Virginia Woolf, George Orwell, Colin MacInnes, Hanif Kureishi, Hari Kunzu, Derek Jarman, David Bowie, Nick Cave, Morrisey, Beatles, Smiths e Radiohead.

E’ inoltre autore di ben quattro monografie: Virginia Woolf: la musica del faro. Pagina e improvvisazione (2003), Down in Albion. Studi sulla cultura pop inglese (2007), Mark the Music.

The Language of Music in English Literature from Shakespeare to Salmon Rushdie (2012) e La Filosofia di David Bowie.Wilde, Kemp e la musica come teatro (2016).

Titolo: Leggere Ziggy. David Bowie e la letteratura inglese da George Orwell a Hanif Kureishi

Autore: Pierpaolo Martino

Editore: Mimesis

Prezzo: € 12

Claudia Mastrorilli