2.06.2025 – Dopo il debutto invernale è tornato in scena, presso il Piccolo Teatro “Eugenio D’Attoma” a Bari, lo spettacolo teatrale  “La Lucidità della Follia”, liberamente ispirato a “I fisici”, commedia in due atti scritta e terminata da Friedrich Dürrenmatt nel 1961. Drammaturgia di Maurizio De Vivo, regia di Maurizio Sarubbi. Produzione della Compagnia Teatrale Artù.

La commedia narra di un fisico nucleare, Möbius, che scopre la formula universale del sistema per tutte le invenzioni possibili. Per evitare che i suoi studi finiscano nelle mani sbagliate si fa internare in una casa di cura, fingendosi pazzo. Lo seguono, fingendosi anch’essi pazzi, due agenti segreti che vorrebbero impossessarsi della formula, ma dopo una serie di vicissitudini essa sfuggirà loro a causa della imprevedibile follia della proprietaria della clinica, la direttrice Mathilde von Zahnd.

Un testo intenso e forte quello di Dürrenmatt che sembra scritto ieri per l’attualità dei contenuti e delle emozioni che accompagnano i fatti.

L’umanità è in pericolo per la cieca brama di fama e denaro e i fisici decidono di sacrificare la loro vita, internando quindi la loro genialità e il loro sapere, pur di mettere in salvo l’esistenza altrui.

Lo spettacolo coinvolge lo spettatore che è incuriosito e talvolta preso alla sprovvista dalle incursioni dei personaggi. L’argomento, pur nella sua durezza, è stato semplificato da De Vivo e ingentilito dalla regia di Sarubbi, condita da un sapore ironico che alleggerisce gli inevitabili momenti di tensione della narrazione.

In scena una compagnia ben rodata e affiatata composta da Maurizio De Vivo, nel ruolo di Möbius, Maurizio Sarubbi in Albert Einstein, Isabella Gigante nel ruolo della direttrice del sanatorio Mathilde von Zahnd, Caterina Rubini in Monica Stettler, l’infermiera capo della casa di cura, Aldo Fornarelli in Isaac Newton, Susi Rutigliano nel Commissario Voss, Potito Alessio Forlenza in Uwe Sievers, l’infermiere inquietante che fa da spalla della direttrice.

Lo spettacolo portato in scena da De Vivo-Sarubbi cavalca la follia mantenendosi saldo alla meravigliosa capacità che il teatro ha, o dovrebbe avere, di arrivare al pubblico che, come in questo caso, è rimasto visibilmente colpito da questa, folle ma lucida, produzione della Compagnia Artù.

Due chiacchiere sullo spettacolo con…

Maurizio De Vivo dal testo alla messa in scena. Dopo due repliche: se ti volti indietro cosa pensi?

Penso di aver realizzato il mio progetto proponendo al pubblico una versione accessibile eppure decisamente fedele al testo originale, di per sé piuttosto ostico.
Era mia intenzione fa conoscere Durrenmatt e questa sua opera da lui scritta ormai 65 anni fa evidenziandone la sorprendente e drammatica attualità.

Mentre scrivevi il testo hai sempre pensato di interpretare Möbius?

Si, mi sono subito immedesimato nel personaggio di Mobius perché l’ho fortemente sentito nelle mie corde attoriali ed in linea con la mia visione di teatro.

Maurizio Sarubbi e il suo personaggio, l’agente segreto “Einstein”: qual è il tuo rapporto con questo personaggio?

Il mio rapporto con Einstein è un rapporto di mancanza. È tutto ciò che amo e che non ho potuto coltivare. La fisica quantistica, l’astronomia. Non a caso, in parallelo, porto in scena anche “Le Cosmicomiche” di Italo Calvino

Da direttore artistico della Compagnia Artù che cosa vorresti per questo spettacolo?

Lavorerò per dare una vita lunga a questo spettacolo. La squadra è perfetta. Cercherò di dargli un futuro per il merito e soprattutto perché la Compagnia Teatrale Artù mette in scena cose non scontate.

La Lucidità della Follia

Con Maurizio De Vivo, Caterina Rubini, Isabella Gigante, Aldo Fornarelli, Susi Rutigliano, Potito Alessio Forlenza, Maurizio Sarubbi.
Drammaturgia e adattamento Maurizio De Vivo
Regia Maurizio Sarubbi
Grafica Maria Pastore
Audio e luci Fabio Cassano
Foto Giuseppe Lorusso

Manuela Bellomo