29.02.2024 – Serata letteralmente sold out per il gran finale della trentunesima edizione di Bari Hi End, due giorni dedicati interamente alle produzioni musicali che si è svolta nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 febbraio presso The Nicolaus Hotel di Bari. Tre piani espositivi con le più importanti aziende del mercato audio e video.

Demo e concerti in collaborazione con i conservatori pugliesi e le liuterie del nostro territorio ed incontri con le etichette discografiche e presentazioni dei loro lavori audiophile. Un ricco programma che dopo le esibizioni, completamente gratuite, di Ester Passiatore (liutaia) e Luciana Elizondo (viola da gamba) e del Gruppo Musicale UBQ, formazione musicale di world music, ha visto esibirsi, a conclusione della kermesse, il pianista e compositore barese Michele Fazio, definito dalla stampa americana il “supermelodista italiano”, proprio per la sua peculiarità compositiva lirica.

Musicista eclettico, noto per le sue collaborazioni con artisti del calibro di Gianluca Grignani, Patty Pravo, Antonella Ruggiero, Fabio Concato, Francesco Tricarico e per aver scritto le musiche per lo spettacolo teatrale “La guerra dei cafoni” e per i film “Tutto l’amore che c’ è” (prod. Cecchi Gori) e “Dobbiamo parlare” (prod. Palomar) del regista Sergio Rubini.

Infinity

Il pianista ha presentato qui a Bari il suo ultimo progetto discografico a firma Michele Fazio World TrioInfinity” (Abeat Records) uscito in digital download, in streaming e in cd il 6 giugno scorso e registrato, mixato e masterizzato presso il prestigioso Artesuono (Udine) da Stefano Amerio. Un ensemble di straordinari musicisti provenienti da tre diversi continenti teso a fondere tre anime e tre culture diverse in una magica alchimia sonora: la vena melodica di Michele Fazio, la raffinatezza orientale dell’incantevole violinista e cantante giapponese Aska Kaneko Maret (già presente nel precedente album “Free” – Abeat Records-)  e il ritmo, il calore e la passione tipicamente argentini del bassista Carlos “el tero” Buschini, elementi portanti della formazione Gaia Cuatro. Un trio nato quasi per caso, ci racconta lo stesso Michele, grazie allo straordinario successo di un concerto organizzato all’interno della rassegna JAZZaltro nel 2022 che indusse il patron di Abeat Records, Mario Caccia, ad organizzare una produzione discografica culminata nella pubblicazione dell’album “Infinity”.

Un posto d’eccezione è riservato inoltre all’accordion dello straordinario Fausto Beccalossi, che ha collaborato con artisti del calibro di Paolo Fresu, Enzo Pietropaoli, Maria Pia De Vito, Gabriele Mirabassi, Gianluigi Trovesi e molti altri.

Il concerto

L’attesa è davvero tanta per l’evento, letteralmente sold out in ogni ordine di posti, gremito di appassionati, di addetti al settore e dei tanti amici musicisti accorsi dall’intera regione per acclamare il compositore pugliese. Presentato dal discografico Mario Caccia a fianco di Michele Fazio da oltre tredici anni, il pianista appare sin da subito visibilmente emozionato per la splendida accoglienza e per la presenza tra il pubblico del virtuoso fisarmonicista Pino Di Modugno, accanto ai figli Vito e Nando, eccellenti musicisti a livello internazionale. Accompagnato dai suoi compagni di viaggio Fausto Beccalossi e Carlos Buschini, il concerto si apre con la dolcissima “Anywhere” tratto dall’ album “Free” per poi proseguire con la title track “Infinity”, “Secret love”, la malinconica “Jazmin” e la briosa “La Festa” dai toni sudamericani, caratterizzata da una perfetta simbiosi tra il pianismo lirico di Fazio e i virtuosismi dell’accordion dell’eccellente Fausto Beccalossi.

Fazio commosso, si scusa con i tanti amici impossibilitati ad accedere al concerto per i posti terminati sin da subito, entra subito in empatia con il suo pubblico raccontando simpatici aneddoti, presenta la band e prosegue, in un crescendo di emozioni, con altri due brani tratti dal precedente album “Free” dal titolo “North sea” e “Cerchi d’acqua”.

L’ottima intesa artistica dei tre musicisti ben si evidenzia nelle successive composizioni “Marco” a firma di Fausto Beccalossi, nella gioiosa “El Paso del Lagarto” di Carlos Buschini inserito nell’album “Infinity” ispirato ad un ricordo d’infanzia del bassista argentino, più precisamente ad un musicista frequentante l’osteria di famiglia che, trattenendosi a bere fino a tarda notte, in preda ai fumi dell’alcool assumeva un’andatura simile a quella di una lucertola e nel brano di chiusura “Sunrise”.

Acclamati a gran voce dal pubblico in standing ovation, il trio si concede ancora in una struggente versione di “Nel blu dipinto di blu” (meglio nota come “Volare”), omaggio all’immenso Domenico Modugno, ma ciò che resta di questo concerto è l’eccellente performance dell’intero trio, che ha saputo sopperire alla mancanza della geniale violinista e cantante giapponese Aska Kaneko Maret, grazie agli eccellenti arrangiamenti dei brani e alla perfetta intesa artistica in grado di creare un ordito musicale raffinato e mai banale, in bilico tra melodia italiana, fraseggi jazz e world music .

Una nota di merito al nostro Michele Fazio, pianista colto e raffinato, che con questo ultimo progetto “Infinity” ha raggiunto una maturità espressiva e compositiva che lo annovera certamente tra i migliori musicisti a livello internazionale, capace di trasportare l’ascoltatore in una dimensione difficilmente definibile, la cui cifra stilistica resta sempre la melodia e la lirica tipicamente italiana, stavolta con uno sguardo decisamente importante alle musiche del mondo, fondendo così tre continenti solo apparentemente distanti, aventi come unico comune denominatore la Musica, arte capace di superare ogni confine.

Non mi resta quindi che suggerire l’ascolto di “Infinity” un disco di rara bellezza e di profonda intensità.

https://www.michelefazio.org/

Foto dalla pagina FB di Bari Hi End

Claudia Mastrorilli