17.02.2016 – Teatri di Bari continua la programmazione della stagione di prosa 2015/16 con lo spettacolo Gl’Innamorati. Nelle serate del 12,13 e 14 febbraio presso il Teatro Abeliano gli spettatori sono stati avvinti dalla storia d’amore di Eugenia (Elena Cotugno) e Fulgenzio (Gianpiero Borgia) trasfusa in commedia di tre atti dal più noto Carlo Goldoni e ritrascritta magistralmente riportandola all’attualità, in un unico atto, da Fabrizio Sinisi che ne ha lasciato invariato il titolo.

La compagnia Teatro dei Borgia ha messo in scena la pièce con i soli due attori che però hanno dimostrato di essere all’altezza di recitare e far recitare non solo i protagonisti ma anche gli altri personaggi che vivono nel discorso testuale. L’attore e l’attrice avviano, sviluppano e terminano così la loro/nostra storia d’amore raccontandola, con difficile ma talentuosa alternanza recitativa, ora in prima persona, ora in terza persona, quasi fosse un documentario teatrale sull’amore dove però i suoi protagonisti e i suoi commentatori scientifici costituiscono ruoli interpretati dagli stessi attori.

La povera Eugenia ed il ricco Fulgenzio sono perdutamente innamorati, ma è altalenante la tenuta del fidanzamento a causa della irritante gelosia di lei e della impulsività di lui. Eugenia non tollera minimamente le attenzioni e la protezione che Fulgenzio è tenuto a prestare alla cognata Clorinda nell’assenza temporanea del fratello per motivi di lavoro. I consigli di Flaminia, sorella di Eugenia,interpretata dallo stesso Borgia che ne rende percettibile il cambio servendosi di piccoli oggetti scenici, risultano vani. La gelosia che trasforma l’Amore in “un demone senza ragione”, come spiega Gianpiero Borgia, anche regista della pièce, si impossessa di Eugenia al punto da indurla ad un fidanzamento, pur senza amore, del suo altro ricco pretendente, il Conte Roberto, anche questo interpretato da Fulgenzio con i soliti accorgimenti scenici.

Fulgenzio, allora, pare non reggere alla notizia, e manifesta chiaramente alla sua amata l’intenzione di suicidarsi. Eugenia a sua volta, dopo le estreme idee manifestate dal suo vero amato, si rende conto del male procuratogli e con l’aiuto di Flaminia riescono a far riavvicinare Fulgenzio; ma Eugenia non riesce ancora a recuperare totalmente la fiducia in lui e perciò all’ennesimo servigio per la cognata Clorinda, decide di rompere definitivamente con Fulgenzio e, al contempo, di sposare il Conte. Ma a questo, punto, arriva la chiave di volta: Fulgenzio, ancora ignaro della decisione ultima di Eugenia, le comunica che finalmente il fratello è rientrato e che, perciò, non sarebbe più stato obbligato a proteggere la cognata e che lei non avrebbe avuto più motivi di gelosia; Eugenia allora dopo averlo reso edotto della promessa di matrimonio fatta al Conte viene aggredita verbalmente da Fulgenzio al punto che la storia sembra stia per approdare ad un tragico epilogo; ma ancora una volta Flaminia accorre in aiuto della sorella spiegando il vero amore che la stessa prova per Fulgenzio. Il Conte non può che tirarsi indietro, rompere il loro fidanzamento e, consentire così, che il vero Amore trionfi.

Gli intrecci della storia fanno apprezzare ancor più la bravura degli attori nella scelta della tecnica interpretativa cui sono approdati dopo il processo di studio operato, proveniente dalla scuola russa e dalla pratica degli etudes, in un’unica scenografia, fatta di pochi ma utili elementi che ben si prestano e si adattano ai vari spazi scenici delle singole situazioni.

La pièce tratta dell’amore, dei suoi paradossi, e cerca di operare dei distinguo fra ciò che è amore e ciò che non lo è. Un dilemma che pervade l’anima di ogni uomo e di ogni donna da Adamo ed Eva fino ai giorni nostri e che viaggia nella vita con i modi dei verbi tra condizionale ed indicativo.

I protagonisti, alla fine, ci danno un aiuto nel discernimento dell’AMORE : esso è tale quando supera ogni dolore ed umiliazione, quando fa risorgere da ogni morte; si realizza quando si consegna se se stessi ad un’altro/a perchè è fiducia e speranza e quando attraverso l’altro/a si trova il significato di se stessi. Se questo è l’Amore per i protagonisti, e presumibilmente anche per gli attori, coppia anche nella vita, il regista chiude lo spettacolo regalandoci un dubbio: tutto ciò è amore? o è amore il desiderio di amore?

E un altro dubbio, questa volta personale, nasce ancora: chi ha permesso che il fratello di Fulgenzio e marito di Clorinda ritornasse a casa, e che segni ben visibili come questo scacciassero via i demoni senza ragione ed unissero per sempre Eugenia e Fulgenzio?

Un lavoro qualitativamente interessante per il processo creativo messo a frutto con quella tecnica recitativa dell’alternanza prima/terza persona e che, però, penalizza forse un po’ il ritmo tipico della commedia in quanto ovviamente va a rallentarsi da sé.

Anche i costumi, ovviamente non più di età goldoniana, e la musica di sottofondo si presentano ben armonizzati con l’idea registica di un lavoro dei nostri tempi.

La pièce rappresenta il primo capitolo del Progetto Goldoni che vedrà a breve la realizzazione di altre commedie goldoniane sempre con riscrittura in chiave contemporanea e meridionale come lo è stato per Gl’Innamorati.

Intanto la compagnia inizia la sua tourneè con questo lavoro che la porterà in vari i teatri italiani tra cui quello di Legnano, Arezzo, Milano, ecc.

Lo spettacolo risulta di alto interesse culturale anche per le ottime sollecitazioni che offre sul tema dell’amore a tutto il genere umano.

http://www.teatridibari.it/

http://teatrodeiborgia.com/

Emilia Brescia