24.08.2019 – L’alba dei baresi, questa mattina, è stata a Torre Quetta, dove è stata inaugurata Bari Piano Festival, rassegna di musiche al pianoforte con la direzione artistica di Emanuele Arciuli. 

Lubomyr Melnyk, pianista e compositore di origine ucraina, ha incantato un pubblico numeroso e attento, con 4 brani di sua composizione e da lui stesso introdotti. Melnyk ha avuto parole belle per Bari, mostrandosi felice di essere in città per il concerto all’alba sul mare e raccontando il suo legame con San Nicola.

Sulle note di Butterfly, melodia meravigliosa, il sole è sorto, un po’ nascosto fra le nuvole, come se fosse davvero accompagnato dalle ali di una farfalla. L’emozione è stata silenziosamente fragorosa. Perchè anche il silenzio è capace di rumore assordante.

Scroscianti gli applausi.

Lubomyr Melnyk  è noto per la sua “musica continua”, una tecnica di pianoforte basata sull’esecuzione di successioni di note estremamente rapide e di serie particolarmente complesse generalmente sostenute da un generoso utilizzo del pedale di risonanza.

Pur essendosi interessato principalmente alla composizione di musiche per pianoforte solo e doppio, ha anche composto opere da camera e per orchestra. La sua musica per pianoforte richiede una tecnica particolare e specifica tanto da risultare spesso ostica e complessa da suonare. Per spiegare le corrette tecniche fisiche e mentali per la sua musica, Melnyk, 71 anni, ha scritto un trattato intitolato “OPEN TIME: L’arte della musica continua (1981)” , cui si aggiungono 22 Studi atti ad insegnare praticamente le modalità e i fondamenti della sua tecnica ‘continua’. Nel 1985, Lubomyr Melnyk ha stabilito due record mondiali, documentati su film e con audio completo, presso la Sigtuna Stiftelsen in Svezia sostenendo velocità di esecuzione pari ad oltre 19,5 note al secondo in ogni mano e suonando tra le 13 e 14 note al secondo per un’ora intera.

https://www.baripianofestival.it/

Foto e articolo di Manuela Bellomo