12.09.2015 – Ci spostiamo sul Gargano per visitare un’altra perla della Puglia: la cittadina di Vieste.

Non si può fare a meno di essere suggestionati dalla sua posizione.

Vieste è posta sulla parte più orientale del Gargano e il suo nucleo si erge su una penisola rocciosa racchiusa tra due punte, a est Punta San Francesco e a nord Punta Santa Croce. Tra le due è racchiusa la spiaggia di Marina Piccola e a sud della Punta San Francesco troviamo invece la spiaggia sabbiosa del Pizzomunno.

Vale la pena spendere due parole per quello che è considerato il simbolo di Vieste.

Pizzomunno è un grande monolite di roccia calcarea alto 25 metri, posto quasi a guardia della cittadina per la sua posizione.

La leggenda narra di un giovane pescatore bello e vigoroso di nome Pizzomunno e di una bellissima fanciulla di nome Cristalda, dai capelli color del sole.

I due si innamorarono perdutamente.

Pizzomunno era però tentato dalle sirene ogni volta che usciva in barca. Esse gli offrirono l’immortalità purchè lui diventasse loro re e amante ma il giovane non cedeva a tali lusinghe, per amore della bella Cristalda.

Un giorno mentre i due amanti erano andati a trascorrere la serata sull’isolotto difronte alla terra, le sirene ingelosite aggredirono Cristalda e la trascinarono nelle profondità del mare. Pizzomunno tentò invano di salvarla e il dolore lo pietrificò nello scoglio bianco che oggi porta il suo nome.

Si dice che ogni cento anni la bella Cristalda torna dagli abissi per raggiungere il suo giovane amante e rivivere per una notte sola il loro antico amore.

Si dice anche che la giovane si chiamasse Vesta o Vieste da cui il nome della cittadina.

Ci sono molte altre legende legate a questi luoghi ma questa ci sembrava la più idonea a suggellare  la meraviglia che emerge visitando Vieste che si ricorda anche per la sua Foresta Umbra, per le grotte calcaree e come punto di riferimento per chi vuole visitare le Isole Tremiti. Inoltre rimangono suggestivi i suoi trabucchi lungo la costa.

Storicamente la bella cittadina non ha avuto vita facile. Come spesso è accaduto dalle nostre parti, le città di mare sono state preda dei turchi che le hanno depredate e distrutte. In particolare Vieste subì una invasione molto sanguinaria da parte di Dragut Rais, ammiraglio e corsaro ottomano, che nel 1554 fece decapitare migliaia di viestani. Una targa presso la cattedrale ne riporta la memoria.

Video di Michele Dimaso