29.04.2015 – Galleggiare tra le nuvole. Si può tentare di farlo, quando si ascolta la musica di Serena Brancale, artista eclettica, classe 1989, nata da una famiglia di musicisti, in una casa dove l `arte si respirava in ogni dove. Serena Brancale inizia lo studio del pianoforte e del violino sin da giovanissima, poi l` esperienza a soli quattordici anni nel cinema con Luigi Locascio e Sergio Rubini nella pellicola di Alessandro Piva ” Mio cognato”, a cui seguirà ben presto lo studio del jazz presso “Il Pentagramma”. E poi ancora, le collaborazioni come solista nell` ensemble vocale ” Palazzo Incantato”, “FunkySnack”, “MarchioBossa”, nei dischi ” CameraSoul” come autrice di testi e nel nuovo disco ” Acustronica” di Mimmo Campanale, sino alle più recenti partecipazioni al prestigioso Locus Winter Festival nel 2012 e i “Coratini nel mondo”, apertura a Bari del concerto del cantautore Niccolò Fabi.

Ma il talento di Serena Brancale va oltre, superando i confini regionali fino a giungere appena due mesi fa, nel febbraio 2015, alla sua partecipazione nella sezione Nuove Proposte della 65esima edizione del Festival di Sanremo, con il brano di cui è autrice” Galleggiare”, title track del suo album di debutto omonimo (Warner Music Italy). Una partecipazione che sebbene sfociata nell` eliminazione alla kermesse canora, ha segnato in maniera decisiva il percorso artistico della cantautrice barese decretando la sua entrata “ufficiale” tra le rivelazioni della nuova musica italiana. E così, in contemporanea al concerto sold out di Francesco De Gregori al Teatro Team, anche la Brancale ha saputo attirare l` attenzione di pubblico e critica con il suo spettacolo ” String, Percussions and More….”

L`inizio del concerto si apre con il brano “Tabù” a formazione ridotta in una esecuzione d` apertura decisamente ritmica e travolgente con la sperimentata formazione composta da Mimmo Campanale (batteria), Paolo Romano (basso), Cesare Pastanella (percussioni) e Peppe Fortunato (tastiere). Serena Brancale elegantissima in un abito pantalone bianco, appare visibilmente emozionata e saluta il suo pubblico calorosamente, per poi proseguire, stavolta suonando anche il synth, in “Solo uno”, brano di qualche anno fa. Applaudita a scena aperta, la cantautrice pugliese invita la sezione archi diretta da Carolina Bubbico e formata da Leo Gadaleta, Eliana Di Candia, Marianna Vercellini, Ilaria Catanzaro, Dario Palmisano ai violini, Francesca Faleo alla viola e Mario Petrosillo al violoncello, a salire sul palco per una toccante versione di “Senza respiro” dedicata al nonno, responsabile della sua passione per il jazz. In un crescendo di emozioni, il live prosegue con “Bidder” anticipata da una efficace claps con il pubblico e ben sostenuta dalle capacità vocali della Brancale, in un brano solo voce e drum machine e dalla divertente “In due” affiancata alla voce e al piano, dall` amica e collega Carolina Bubbico, meritevole di una menzione d` onore per il magistrale arrangiamento degli archi, con la quale si evidenzia un` intesa che va decisamente oltre al semplice rapporto professionale.

Tra momenti di assolo strumentali, dedicati soprattutto alle performance dell` ottimo Cesare Pastanella artefice di un sound percussivo che rimanda all` Africa e del jazzista Mimmo Campanale, Serena Brancale ha il tempo di cambiarsi d` abito e di tornare sul palco stavolta in total black, con un abito di seta lungo cinto in vita da un nastro di seta rosa. E` questo il momento più emozionante dell` intero concerto quando intona il canto di “Galleggiare”, ben sorretto armonicamente dall`ensemble degli archi, ricordando l` esperienza sanremese, a cui seguirà ” Il gusto delle cose”, brano fortunato capace di destare l` attenzione del produttore discografico Michele Torpedine, accattivante per le sue sonorità che ricordano un po` il partenopeo Pino Daniele.

Il concerto si conclude in bellezza con i ritmi brasiliani dei percussionisti Liviana Ferri, Robero Chietera, Teresa Barbieri e Maurizio Lampugnani per i ringraziamenti di rito . Il pubblico in sala applaude a gran voce, balla ed in standing ovation chiede un bis alla Brancale, che si concede ancora con una versione di ” Galleggiare” stavolta senza archi. Ma le sorprese non finiscono qui, perché il vice sindaco di Bari Vincenzo Brandi presentato dal direttore artistico di Controradio Carlo Chicco, consegna una targa di riconoscimento alla cantautrice barese a nome della città di Bari e a firma del Sindaco Antonio De Caro , come ” Rivelazione della musica italiana “.

Claudia Mastrorilli