3.12.2025 – Asteria Space annuncia la conclusione della residenza artistica FRATM!, progetto a cura del fotografo Savino Carbone e della filmmaker Ottavia Farchi, vincitore del bando “Residenze Artistiche di Arte Contemporanea in Puglia – 2025”, promosso da Regione Puglia – Politiche Giovanili e dal Consorzio Puglia Culture con la collaborazione di ARTI. Tra la fine di settembre e il mese di novembre, gli artisti hanno abitato gli spazi e le energie del nodo Galattica di Bitonto, presso le Officine Culturali trasformando la città in un laboratorio vivo di osservazione, dialogo e creazione condivisa.

Il progetto FRATM! nasce dall’urgenza di raccontare la generazione tra la Z e la Alpha di Bitonto, restituendo complessità e delicatezza a un immaginario spesso ignorato o distorto. Attraverso fotografie in pellicola e materiali audiovisivi raccolti nei luoghi della quotidianità, Carbone Farchi hanno costruito un racconto corale che attraversa periferie e centro, esplorando quelle forme di fraternità, vulnerabilità e desiderio che definiscono la vita dei più giovani in un contesto segnato da fratture sociali profonde. Bitonto, durante la residenza, è diventata una mappa affettiva: un territorio interrogato con cura, in cui i margini si sono rivelati spazi di possibilità e non soltanto di criticità.

Il cuore della residenza è stato il percorso laboratoriale, condotto in collaborazione con la Cooperativa OPS – Cittadella del Bambino di Bitonto. Ventiquattro incontri – di discussione, esercizi fotografici, esplorazioni audiovisive – hanno coinvolto circa dodici ragazze e ragazzi provenienti da difficili realtà sociali, offrendo loro un ambiente in cui potersi raccontare e sperimentare con libertà. In questi mesi, ogni incontro è diventato un gesto di fiducia reciproca, un’opportunità per osservare la propria città da un punto di vista nuovo e per immaginare sé stessi al di fuori delle narrazioni stereotipate che troppo spesso li avvolgono. Le periferie, raccontate infinite volte da fuori e quasi mai da dentro, si sono trasformate in un luogo di alleanze silenziose, di sguardi che finalmente trovano spazio e dignità.

In questo senso risuonano con forza le parole di Savino Carbone, che afferma: “Abbiamo un credito verso i più giovani, troppo spesso costretti a subire una narrazione che li vuole ‘difficili’, che li colpevolizza e li riduce a categorie stereotipate. Questo è ancora più evidente in una città come Bitonto, dove le fratture sociali sono profonde e il discorso pubblico sulle periferie è ammalato da un immaginario securitario, stancamente legalitario e sempre uguale a sé stesso. Eppure basta rivolgere lo sguardo ai casermoni che si affacciano ai margini della città per scoprire una vitalità che non trova mai spazio nel racconto dominante: relazioni, desideri e sogni che per i ragazzi e le ragazze che abitano questi luoghi diventano gli unici anticorpi contro la durezza di un quotidiano che spesso preclude opportunità e li vuole sempre giudicati. Ecco, FRATM! non è un’agiografia delle periferie né un reportage d’emergenza, ma un ascolto franco di una generazione che chiede soltanto di essere vista per quello che è e di poter accedere alle stesse possibilità di chi, dal centro, sente di avere già il futuro in tasca”.

Accanto allo sguardo degli artisti, è centrale anche quello di chi ha voluto e costruito questa residenza. Alessandra Savino, presidente di Asteria Space, sottolinea l’importanza che un progetto come Fratm! ricopre non solo sul piano culturale, ma anche sociale: “Per noi di Asteria Space, sostenere una residenza come Fratm! significa ribadire il valore dell’arte come strumento di prossimità e come occasione concreta di crescita collettiva. Questo progetto dimostra quanto la cultura possa incidere sulle comunità quando incontra i territori in modo autentico, quando mette al centro le persone e non le rappresentazioni di comodo. Vedere questi ragazzi e ragazze riconoscersi nelle immagini, nelle parole e negli sguardi raccolti durante la residenza ci ricorda perché è così urgente continuare a investire in percorsi di lunga durata, capaci di intrecciare creatività, inclusione e responsabilità. Le residenze artistiche non sono eventi isolati: sono processi che lasciano tracce, che aprono immaginari, che restituiscono dignità e ascolto là dove spesso manca”.

 La conclusione di questo percorso prenderà forma nella mostra finale che sarà inaugurata il 12 dicembre alle ore 19 negli spazi di Palazzo Planelli (Via Antonio Planelli, 37) a Bitonto. Per l’occasione interverranno, oltre gli artisti Savino Carbone e Ottavia Farchi, Liliana Tangorra (Storica dell’Arte e rappresentante Nodo Galattica Bitonto), Christian Farella (Assessore patrimonio, pubblica istruzione, politiche giovanili del Comune di Bitonto), Michela Frontino (docente Accademia delle Belle Arti di Bari). A moderare sarà Alessandra Savino, giornalista e presidente di Asteria Space.

L’esposizione, visitabile ad ingresso libero dal 13 al 21 dicembre, dalle 18 alle 20 (con chiusura il 15 dicembre), raccoglierà fotografie e video nati durante i mesi di residenza, offrendo al pubblico un attraversamento sensibile delle storie e delle relazioni che hanno preso vita in questo tempo di lavoro condiviso. Sarà un momento di restituzione ma anche di nuova apertura, un invito alla città a guardare sé stessa attraverso un’altra prospettiva, accogliendo la complessità e la bellezza delle sue giovani generazioni.

Savino Carbone fotografo e filmmaker

Il suo lavoro si concentra sulle relazioni tra memoria, spazio urbano e trasformazioni sociali, con una particolare attenzione ai contesti post-bellici del Vicino Oriente e dei Balcani e alle periferie del Mediterraneo. Alcune delle sue opere sono apparse su British Journal of Photography, Atmos, Nowness, Dazed, Hypebeast, Afikra, Waastaa, National Geographic, Internazionale e altre testate, ricevendo diversi riconoscimenti. Nel 2019 il suo film d’esordio, Libertà, sostenuto da Amnesty International, ha vinto il premio della giuria al 34° MIX Festival di Milano ed è stato selezionato in oltre cinquanta festival internazionali. Nello stesso anno ha diretto La frontiera, documentario sulla vita e il lavoro dello scrittore Alessandro Leogrande. Negli ultimi anni sta portando avanti un ampio progetto fotografico sulle comunità sciite irachene nel periodo successivo al regime di Saddam Hussein e alla guerra contro l’ISIL, sostenuto da SIAE e dal MiC. Attualmente lavora a un progetto sull’urbicidio e il settarismo urbano a Beirut, finanziato dal programma Strategia Fotografia del MiC, in collaborazione con il Sursock Museum, il Beirut Art Center e l’Arab Image Foundation. A partire dal 2026, sarà impegnato in un programma artistico dedicato ai traumi del continente, tra Bosnia Erzegovina e Ucraina, con il sostegno di Creative Europe – EU.

Ottavia Farchi è filmmaker, sceneggiatrice e videomaker attiva tra Bari e Parigi.

Si laurea in Scienze dei beni culturali nel 2021 all’Università di Bari. Sta completando una magistrale in Antropologia Culturale a Ca’ Foscari. Ha un Diploma dell’Accademia del Cinema Ragazzi. Partecipa alla sezione regia del programma “Becoming Maestre”.

Il suo corto Cudd iè Crist (2022) vince vari premi, tra cui Miglior Cortometraggio Pugliese. Realizza l’étude Madreperla, vincitrice di un fondo sviluppo al Nuovi Talenti Lab. Sta sviluppando il lungometraggio San Caldo nel programma Biennale College. Lavora come assistente alla regia e come sceneggiatrice per progetti premiati.

Info al 3773872180 (Asteria Space) o allo 080 3743487 (Officine Culturali Bitonto).