13.04.2015 – Nell’ambito della prosa del Teatro Pubblico Pugliese è andato in scena Decamerone: Vizi, Virtù, Passioni, per la regia di Marco Baliani e con Stefano Accorsi. Uno spettacolo davvero godibile e piacevole, che nulla toglie al linguaggio delle pagine trecentesche di Boccaccio, con l’aggiunta di un’attualizzazione ben fatta, che porta il maestro delle novelle ad ambientarsi bene in quest’epoca storica “moralmente appestata”.

Siamo sulle belle colline fiorentine, c’è il sole, la natura fa da sfondo alle storie di Boccaccio che, per un attimo, ci allontanano dalla peste che imperversa in città e ci permettono di essere vivi altrove. Nel Decamerone di Baliani in scena c’è solo un camper, di quelli multiaccessoriati nel suo essere romanticamente vintage, un luogo che diventa tanti luoghi, una casa, un teatro, un’alcova. Qui si svolgono le storie, raccontate a turno da tutti i gli attori che, all’occorrenza, diventano voce narrante, povero o ricco, uomo o donna, re o servo. Le novelle sono state scelte ad hoc fra le più leggere ma colme di significato, che ben si adattano agli “orrori” della nostra epoca ma in realtà di tutte le epoche, l’imbroglio, la mafia, la menzogna, l’impudicizia, gli inquinamenti e molto altro, tutto raccontato con facezia ma non con superficialità “perché la vita reale là fuori si avvicina con denti affilati e agogna la preda”. Boccaccio ha il grande pregio di distrarci un attimo da ciò che la peste rappresenta, lo sporco di questa vita, oggi come allora, nella consapevolezza che però la peste c’è e dobbiamo essere pronti ad affrontarla.

Baliani e il suo gruppo di attori, tra cui spicca, in veste teatrali, un bravo Stefano Accorsi, accompagnato dai compagni di avventura, Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia, Mariano Nieddu, Naike Anna Silipo, altrettanto bravi, riescono a mettere in scena un Decamerone attuale senza tuttavia privarlo del suo splendido sapore antico. Lo spettacolo della compagnia Nuovo Teatro è stato realizzato il collaborazione con il Teatro della Pergola di Firenze, adattamento teatrale e regia di Marco Baliani, drammaturgia Maria Maglietta; scene e costumi Carlo Sala; disegno luci Luca Barbati.

Manuela Bellomo