7.12.2021 – Oggi vi presentiamo un libro molto interessante scritto dall’ing. Gianluca Giagni, “Badao. Ogni parola ha un perchè”, pubblicato e distribuito da G2 Studio srls.

Giagni, ingegnere per professione e scrittore per passione, ha iniziato la sua
esperienza come autore della collana SineCura nel 2015 (edizioni VivereIn) con un primo testo nato dalle richieste degli allievi dei suoi corsi sulla sicurezza.

“Badao. Ogni parola ha un perchè”, è un piccolo saggio di grande intensità ed emozione che porta il lettore ad una acuta riflessione sul mondo della sicurezza, intesa in senso allargato, dai luoghi di lavoro alla vita di tutti i giorni.

Perseguendo questo intento l’ing. Giagni abbraccia, con le sue parole, un pubblico molto ampio, giovani e adulti, lavoratori e non.

Il libro vuole farsi strada tra i falsi equilibri,  entrare nelle nostre zone di confort, nei “si è sempre fatto così” per scuoterci un po’ dal nostro torpore senza annoiarci ma usando parole ben scelte e ben posizionate, calate nell’uso comune e ambientate in un suo viaggio in Thailandia, una bella scenografia alla sua riflessione.

Le parole, dunque, e quindi la comunicazione, sono il fulcro del libro “Badao. Ogni parola è un perchè” dove tra il serio e il faceto si ripone l’attenzione, ormai spesso trascurata, alla parola mettendo in relazione il suo uso comune con la realtà circostante e riscoprendo la ricchezza che si cela dietro dietro di essa, il uso tecnico e la sua storia.

Dunque chi legge Badao si appresta a iniziare un viaggio scandito da una legenda di parole che scorrono lungo le giornate dell’autore in Thailandia.

Un viaggio è sempre la scoperta di un mondo nuovo, così Giagni ci porta alla scoperta di nuovi significati delle parole e di una nuova applicazione di esse alla realtà.

“Badao”, che dà il titolo al libro, racconta l’autore “è un vocabolo curioso, uno dei tanti con un suono interessante, una vibrazione tenace che rappresenta l’inizio di un viaggio, un viaggio di quelli su due livelli che mettono da una parte in relazione l’uso comune di alcune parole con la sua storia, dall’altra con il viaggio del narratore in Thailandia, quasi un gioco con il quale porto avanti la mia idea di diffondere la cultura della sicurezza in una chiave nuova”.

Come di consueto Puglia Eccellente ha incontrato l’autore e ha condiviso con lui alcune riflessioni.

Intervista

Un viaggio in un paese straniero conduce il lettore nei vicoli, spesso labirintici, del rischio e della sicurezza. In che modo la Thailandia ha ispirato Badao?

Senza dubbio la Thailandia è un paese molto affascinante che nel suo caos ordinato ti fa riflettere. In generale in tutti i paesi lontani dalla nostra cultura europea spesso si riflette maggiormente su cosa viviamo quotidianamente. In Thailandia tutti gli abitanti sorridono e sono estremamente cortesi, a volte sembrano non preoccuparsi di nulla per quanto osservi situazioni assurde nelle quali il rischio è proprio lì vicino, a portata di mano. Da questo mio continuo osservare un mondo ben diverso da quanto siamo solito vedere nella nostra vecchia Europa partono le mie riflessioni.

Badao. Ogni parola ha un perchè. Possiamo considerarlo un invito a riprendere l’attitudine abbandonata nell’infanzia a chiedere tanti “Perchè”?

Certamente si. Abbiamo nella frenesia dei ritmi giornalieri poco tempo per chiederci il perchè di tante cose. Invece da bambini si è più portati a chiedere e a domandare perché si cerca sempre una risposta. Tra internet e social network si è perso il significato reale di tante cose che ci sono intorno a noi. Sempre più spesso ci si abbandona ad un motore di ricerca perchè siamo certi di trovare sempre una risposta a tutto. Per i bambini, ancora piccoli, invece è tutto diverso perchè l’unico punto di riferimento sono le persone che li circondano e non perdono mai la voglia di chiedere e domandare agli adulti il perché.

Badao affronta l’argomento della sicurezza in una chiave completamente diversa. Ci si sofferma sulle parole e sul loro significato. Il lettore è portato a riflettere, talvolta anche etimologicamente. Come nasce questo approccio?

Non lo so bene, o meglio non ricordo precisamente come sia venuta questa idea. E’ un modo sicuramente differente di approcciarsi alla sicurezza toccando tanti vocaboli che girano intorno alla percezione dei pericoli e dei rischi in tutto quello che quotidianamente facciamo. Nonostante sia un ingegnere e abbia svolto studi scientifici mi rendo conto di come oggi, il problema della sicurezza e di quanto si sente e si vede in giro sia legato innanzitutto alla sbagliata convinzione che si possa risolvere tutto con un approccio puramente tecnico e scientifico. Ma non è così! Da uomo vi assicuro che la sicurezza è un concetto universale dove sono così tanti gli aspetti che andrebbero affrontati che non basterebbe una giornata per farne solo un indice.

La sicurezza è un tallone d’Achille del lavoro in Italia. Possiamo dire che è un problema di comunicazione?

E’ anche un problema di comunicazione, ma non solo. La mancanza di comunicazione parte dall’assenza di una cultura della sicurezza a 360°. La comunicazione oggi è fondamentale e parliamo di sicurezza solo quando ci troviamo di fronte ad un incidente, ad una tragedia o una emergenza appena accaduta. Si dice subito che la cosa poteva essere evitata. Ma perchè aspettare sempre che accada qualcosa e non fare prevenzione prima? Perchè per fare prevenzione bisogna conoscere, domandarsi il perchè e mai sottovalutare ciò che abbiamo intorno a noi. Nel mondo del lavoro tutto questo si complica ancora di più.

Il capitolo sul sorriso ci è piaciuto moltissimo. Forse sembra scontato ma ti chiediamo perchè è importante sorridere sempre e, in particolare, sul luogo di lavoro?

Partiamo con il dire che tra gli elementi interni all’uomo che possono contribuire alla percezione del rischio c’è l’umore. Chi a lavoro è di cattivo umore si distrae di più, invece chi è di buon umore è più attento ai particolari. Quindi il sorriso può dare un contributo importante. Sorridere, infatti, fornisce una buona impressione agli occhi degli altri ed anche in questo caso diversi studi dimostrano che quando si sorride non solo si appare più piacevoli e cortesi, ma anche più competenti. Sorridere è uno dei piccoli gesti che sta alla base delle competenze che ci aiutano a relazionarci meglio con gli altri, soprattutto nel mondo del lavoro. Anche Darwin diceva che l’atto di sorridere ci fa già stare bene. Quindi sorridere non è il risultato di uno stato di benessere, ma può essere un contributo importante per il nostro benessere e migliorare ancora di più la sicurezza intorno a noi.

Grazie Gianluca per il tempo che ci hai dedicato e a voi lettori non ci resta che augurarvi buon viaggio tra le pagine di “Badao. Ogni parola è un perchè”

Presentazioni

Vi segnaliamo i prossimi appuntamenti in cui potrete conoscere l’ing. Gianluca Giagni e il suo Badao.

Il 16 dicembre a Vibo Valentia si terrà l’evento Radio Reading di ViBook in cui i ragazzi del corso di Comunicazione del Liceo Classico Michele Morelli a essere protagonisti insieme agli autori della microeditoria nella “Sala dei Libri Parlanti” di Palazzo Gagliardi, palazzo storico che si trova al centro della città.

Saranno all’incirca quindici le presentazioni giornaliere, a cominciare dalle ore 16.00, divisi in due blocchi (dalle 16.00 alle 17.55 e dalle 18.00 alle 20.30) durante le quali i ragazzi intervisteranno gli autori cercando di  riflettere sui loro testi, il tutto in diretta radiofonica e sui maggiori social. L’intervista con l’ng. Giagni è stata inserita all’interno del secondo blocco, tra le 18.00 e le 20.30

Il booktrailer e il libro saranno inseriti all’interno delle Torri di ViBook dove oltre al libro cartaceo, che comunque mantiene sempre il suo fascino, si potrà avere un’idea del prodotto in forma digitale, su ogni torre verranno posizionati dei QR Code, che se inquadrati faranno partire i filmati da ascoltare con cuffiette monouso

Il 10 dicembre, a Bari, Gianluca Giagni presenterà “Badao. Ogni parola ha un perché” presso la libreria Campus alle ore 19.30. Moderatore: Livio Costarella.

Biografia

Gianluca Giagni, ingegnere, laureato presso il Politecnico di Bari, dal 2002 si occupa di sicurezza sul lavoro e di cantieri mobili e temporanei. Consulente per diverse aziende, in ambito regionale e nazionale, ha ricoperto il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, quali la Guardia di Finanza per le regioni Puglia e Veneto e, attualmente per l’Agenzia Nazionale per i servizi regionali sanitari, Confindustria Regione Puglia e Amgas Bari Rete Gas. È Coordinatore del Gruppo Temporaneo a Tema sul progetto pilota “La sicurezza a partire dai banchi di scuola”, dal titolo“10 scuole, 10 ordini, 10 città”, all’interno del gruppo di lavoro sicurezza del CNI (Consiglio Nazionale Ingegneri) insieme al Ministero dell’Istruzione. Dal 2019 Coordinatore della Commissione sicurezza dell’Ordine degli Ingegneri di Bari.

Di recente nomina come componente del Comitato tecnico delle norme UNI per il gruppo di lavoro sui “Parchi giochi”. È Professore presso la facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Brescia e l’Università Politecnica delle Marche. Autore della collana Sine Cura, nel 2015 ha pubblicato il testo Pericolosamente sicuri e nel 2016 Pericolosamente più sicuri; nel 2017 pubblica, per lo stesso editore, il terzo volume, Pericolosamente suppergiù sicuri.

Manuela Bellomo