29.12.2021 – La Cina è sempre più vicina, per dirla con Bellocchio. Il capoluogo pugliese ha infatti ospitato nel suo cineporto martedì 21 dicembre la giornata finale della “V Mostra Cinematografica Cinese in Italia”.

La restrospettiva, partita da Venezia nella sede di Ca’ Foscari a Ca’ Dolfin, ha fatto tappa in alcune delle più importanti Università d’Italia- Napoli, Bologna, Roma e Macerata – per poi concludersi a Bari. La rassegna, coorganizzata dal CaFoscari Short Film Festival insieme al Gruppo media culturale internazionale di lingua cinese Guang Hua Cultures et Media, è la più rilevante manifestazione cinematografica dedicata al cinema cinese in Europa.

Una occasione unica per apprezzare, conoscere ed approfondire i diversi toni visivi di una cinematografia ricchissima di registri che è riuscita negli anni a trasporre l’umano in splendidi poemi visuali che rendono il colore (o i colori) speculare raffigurazione delle emozioni.

Un viaggio(o molteplici viaggi) nelle storie esistenziali di vite straordinariamente normali che molto raccontano della Storia di un paese distante, ma non troppo, colmo di tradizioni ed irresistibile fascino.

L’ultima giornata, in collaborazione con la Mediateca Regionale ed Apulia Film Commission, ha visto la proiezione del film “I figli del fiume giallo” (“Ash is Purest White”) di Jia Zhang-ke, presentato in concorso al festival di Cannes nel 2018. Cronaca di un amore, intenso ed emozionale, tra Quiao e Bin, boss di una piccola città mineraria del nord.

Un rapporto lungo diciassette anni che attraversa i cambiamenti sociali della realtà cinese contemporanea e conduce lo spettatore al centro dei turbamenti dei suoi protagonisti.

L’abnegazione, cieca e determinata, di Quiao è descritta senza compromessi ed in tutta la sua romantica forza: un legame destinato a perdersi per poi ritrovarsi seppur in un mutato contesto di luogo e spazio tra individui memori del loro passato ma inevitabilmente  divenuti altro da loro. Il destino, poi, farà il resto.

Nel corso della giornata si è tenuta anche una lectio magistralis sulla cultura cinematografica cinese con la ricercatrice di cinema cinese dell’Università “La Sapienza” Chiara Lepri che ha illustrato con appassionata competenza le tracce e gli elementi fondamentali di una cultura filmica complessa e traboccante di significati.

Un appuntamento, dunque, che si è distinto per il suo portato culturale altissimo e per la sua capacità di fungere da ponte tra due modi di fare cinema lontani,eppure contigui, che si muovono entrambi nel segno dell’umano e rispondono con le loro peculiarità alla stessa indifferibile urgenza di dare sostanza immaginifica alla nostra sfera emotiva e senziente.

Simon