12.08.2023 – A cinquant’anni dal magnifico album “Foxtrot” del 1972, Steve Hackett, il leggendario chitarrista della formazione dei Genesis, reduce da una trionfale tournee mondiale, è tornato a grande richiesta nel nostro Paese con lo spettacolo “Genesis Revisited – Foxtrot at Fifty + Hackett Highlights”, con sei tappe (6 luglio a Brescia, 7 luglio a Pistoia, 8 luglio Ostia Antica, 10 luglio Caserta, 12 luglio Ferrara, 13 luglio Palmanova), letteralmente sold out, che hanno visto accorrere da tutta Italia appassionati della formazione.

Accompagnato da una band d’eccezione oramai collaudata, formata da Roger King alle tastiere, Craig Blundell alla batteria, percussioni e voce, Jonas Reingold al basso e chitarra, Rob Townsend al sax, flauto e percussioni e lo storico Nad Sylvan alla voce, in ottima forma vocale, il compositore britannico, classe 1950, ha letteralmente infiammato la splendida cornice del Belvedere di San Leucio a Caserta, dove sin dalle prime ore del primo pomeriggio, malgrado la calura estiva, si sono affacciati numerosi fan durante il soundcheck nella speranza di poter incontrare il loro beniamino.

Quello di Hackett è un atteso ritorno in Campania, regione nella quale si è esibito più volte anche nell’aprile del 1972 al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare con i Genesis. Steve Hackett, musicista autodidatta, attualmente tra i maggiori chitarristi al mondo, divenne celebre soprattutto per il suo lavoro nei Genesis il cui ingresso avvenne in sostituzione del chitarrista Anthony Phillips, con cui incise ben otto album dal 1971 al 1977, contribuendo così in maniera decisiva alla cifra stilistica della band, per poi intraprendere una feconda carriera solista.

L’attuale tour della band di Steve Hackett è incentrato su un omaggio al progetto discografico “Foxtrot”, contenente tra l’altro, come era d’uso negli anni Settanta, una lunga suite, side b dell’album, che grazie ai virtuosismi di Steve e all’ottima qualità della formazione, si mostra all’altezza di riprodurre fedelmente il sound dell’epoca.

“Genesis Revisited – Foxtrot at Fifty + Hackett Highlights” è un live da lasciare senza fiato, con uno Steve Hackett, antidivo per eccellenza, sempre composto e concentratissimo, entusiasta del pubblico italiano, che lo acclama a gran voce appena salito sul palco.

Ad aprire il concerto, alcuni brani tratti dalla sua produzione solista a cominciare da “Ace of Wands”, tratto dal primo album “Voyage of the Acolyte” pubblicato nel 1975 quando era ancora nella formazione dei Genesis, a cui seguiranno il più recente “The Devils Cathedral” registrato durante il lockdown e pubblicato nel 2021 nel cd “Surrender of Silence”, fino a “Every Day” dello straordinario “Spectral Mornings” del 1979, “Camino Royale” caratterizzato da un lungo intermezzo di sax jazzato nella parte centrale del brano e la parte finale di “Shadow of the Hierophant”.

In un crescendo di emozioni, con il pubblico letteralmente in delirio, inizia la seconda parte del concerto interamente incentrata su “Foxtrot”, il fortunatissimo album che raggiunse il primo posto anche nella classifica italiana dei dischi più venduti, a cominciare con l’attesissima “Watcher Of the Skies” per poi proseguire con “Time Table”, “Get’ Em Out by Friday”, “Can –Utility And the Coastliners” fino a giungere, in un vero e proprio tripudio a “Horizons” e alla suite “Suppers ready”.

A chiudere i due bis “Firth of Fifth”, con Steve Hackett protagonista assoluto della scena, per lasciare poi il palco per due assoli rispettivamente di basso e batteria, e rientrare con l’epico finale di “Los Endos” con pubblico in standing ovation.

Claudia Mastrorilli