8.08.2023 – Un nuovo capitolo del progetto Luna Park di Paolo Pace è uscito questo 4 agosto 2023, il nuovo singolo si chiama  “Donerò”,  in cui il cantante parla del disperato viaggio dei migranti che, attraversando il mare, cercano di raggiungere la terra promessa, terra che il più delle volte è fatta di false speranze.

Noi di Puglia Eccellente abbiamo intervistato l’artista, troppo curiosi di saperne di più in merito.

Doneró…cominciamo dal titolo, perché proprio questa scelta? Cosa significa?

Il titolo è emblematico, racchiude in se il significato stesso della canzone, Ci siamo immaginati un extracomunitario che, malgrado le ferite di un vissuto complicato e doloroso, si ritrova a regalare sorrisi ad estranei che purtroppo lo ignorano, chiaro esempio di un civiltà impoverita di valori. Adoro raccontare storie senza necessariamente svelare già dal titolo, in modo esplicito, il mio pensiero in questo caso Stefano De Benedittis è stato geniale.

Come nasce questa canzone, a seguito di quale evento? Uno in particolare?

La canzone nasce da pensieri messi su un taccuino da Stefano, ci siamo dati appuntamento per provare a tirare giù qualche melodia e poi è nata Donerò come tante altre canzoni scritte insieme. All’inizio ero un po’ preoccupato, perché il peso del testo si faceva sentire, per peso intendo l’importanza dell’argomento trattato, che per me è molto importante ed è sempre attuale, sapevo che non mi sarei risparmiato, lotto sempre in quello in cui credo, anche se contro corrente. Ma come con Luna Park ho pensato che la leggerezza della musica avrebbe dato spazio al testo, valorizzandolo a dovere.

Nella canzone si parla di “un migrante che, malgrado le sofferenze, i dolori e le torture subite, non smette di sorridere e donare allegria alla gente, un segno di speranza di vita rivolta al futuro.” Dunque il tuo è un messaggio di speranza o…?

Io spero sempre nel futuro, in una possibilità che le cose possano cambiare, perché penso che l’essere umano può essere migliore. Non nego che negli ultimi anni la speranza di un cambiamento sembra la cosa più lontana che possa esistere ma credo davvero che questa sia solo una fase, che sta durando troppo a mio avviso. Tutti gli europei sono stati migranti soprattutto verso il “nuovo mondo” e sappiamo  com’è andata a finire. Ma la cosa importante è che se ne parli. Oggi gli autori preferiscono parlare di cose meno scomode mentre ci siamo dimenticati che la musica è un mezzo che serve a far riflettere le persone.

Luna Park, ha canzoni legate tra loro da un filo rosso o ciascuna canzone è a sé?

C’è un fil rouge, tutte le canzoni trattano di sentimenti forti e di emozioni importanti, dai temi sociali, come nei due singoli appena usciti, a momenti più intimi e autobiografici. Luna Park per me è la metafora dei sentimenti, che come nelle montagne russe, sono imprevedibili nella vita di ogni essere vivente. 

Cosa ti lega al mare oltre alla città di Monopoli?

Non posso immaginare la mia vita senza il mare. 

È l’immensità sulla terra, può esserti amico o nemico, non va sfidato. È sempre stato la mia fonte di ispirazione, da bambino mi fermavo spesso a guardarlo dal ristorante di mio padre. 

Tu e l’autore del testo Stefano De Benedittis, vi lega un rapporto speciale? Avete trovato subito sintonia?

Stefano era un mio allievo di canto in una scuola privata di musica. Ad ogni lezione mi leggeva una delle poesie che aveva composto qualche giorno prima, così deciso di collaborare con lui, di lì a poco siamo diventati amici ed ho scoperto il suo più grande talento, la scrittura, oltre ad essere un bravo batterista. La sintonia è fondamentale tra musicista e paroliere, le menti devono fondersi e andare nella stessa direzione.

Date tour, eventi e social?

Ho deciso di presentare il disco tirando fuori un singolo ogni due mesi e ad anno nuovo presentare tutte le canzoni con un piccolo tour.

Dove ascoltare il brano:

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Paolo Pace in pillole
  • Paolo Pace nasce a Monopoli il 19 settembre del1983. All’età di undici anni, intraprende gli studi musicali, successivamente si laurea al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari in flauto traverso, sassofono e musica jazz.
  • All’età di 20 anni studia canto lirico, ma la sua più grande passione è quella del canto jazz.
  • Nel 2010 realizza le musiche dello spettacolo che si svolge nelle Grotte di Castellana, con la regia di Giusy Frallonardo, “Hell In the Cave”, questo lavoro dà inizio ad una collaborazione con Giuseppe De Trizio dei Radicanto, con i quali incide dei dischi in qualità di sassofonista e flautista.
  • A giugno 2012 realizza le musiche del musical “Quasi Alice”.
  •  Nascono di seguito una serie di collaborazioni con la pubblicazione di diversi singoli in qualità di autore e musicista, con Alan Palmieri, il singolo “Victorious” nel 2018 cantato da Sergio Sylvestre, ex vincitore di Amici di Maria Defilippi, e prodotto della Motivo s.r.l./IHU Music group.
  • Sempre nel 2018 la pubblicazione del disco “Ponte modulante” in qualità di sassofonista e flautista con Pietro Lomuscio, Massimo Manzi, Giorgio Vendola. Infine la collaborazione con il produttore della Soul Treasure Records Ciappy DJ, per il singolo “Grecale” pubblicato nella compilation “CÔTE D’AZUR EXCLUSIVE PARTY, VOL. 2” prodotto da ℗ Halidon / Papa Musique.
  • L’ultimo progetto discografico, il primo da solista si intitola “Luna Park” (2023).
Fabia Tonazzi