10.08.2017 – Fino a domenica domenica 19 novembre sarà possibile visitare la mostra di Man Ray: “L’uomo infinito” nella suggestiva cornice del Castello di Conversano: 100 opere – tra cui dipinti, disegni, fotografie, sculture, litografie e oggetti d’arte – dell’americano Man Ray, artista simbolo del Dadaismo, sono esposte grazie all’impegno dell’Associazione culturale Artes e dell’Amministrazione comunale.

Il titolo della mostra è tratto da una delle opere esposte, “L’Homme Infini (1970), che contiene in sé la complessità e la profondità della ricerca artistica di Man Ray e getta uno sguardo sulla produzione dell’artista nella sua totalità. L’infinito viene qui interpretato come sfida alla complessità del quotidiano, come conquista delle multiformi possibilità di integrazione e coesistenza delle diversità. Uno spiraglio di innovazione nella società odierna, che mostra al contrario la tendenza a tracciare confini, a definire frontiere, a innalzare muri.

L’esposizione è suddivisa in otto aree tematiche che, in ordine cronologico, analizzeranno i diversi stili e le differenti tecniche con le quali l’artista si è cimentato nella sua vita. Il percorso della mostra inizia con la sezione intitolata “New York 1912 – 1921”, nella quale sono esposte le opere del primo periodo americano, che ben illustrano la molteplicità di tecniche e mezzi espressivi impiegati da Man Ray, la cui attività si sviluppa già sul duplice binario di fotografia e pittura. La seconda sezione, “Il rapporto con Marcel Duchamp”, presenta il legame tra i due grandi artisti che, scoprendosi affini e complementari, hanno seguito l’uno le tracce dell’altro, pur sempre conservando la propria individuale originalità, e hanno collaborato alla realizzazione di alcune opere di fondamentale importanza per entrambi.

Le due sezioni “Gli amici artisti e autoritratti” e Muse e Modelle” sottolineano una delle caratteristiche principali dell’opera fotografica di Man Ray, ovvero quella di ritrarre le persone che lo ispiravano, tra cui i suoi tanti amici artisti, sé stesso e le sue muse e modelle.

La sezione “Dadaismo ed avanguardie mette in luce l’adesione a uno dei movimenti più rivoluzionari dell’arte del Novecento, il Dadaismo, la cui funzione principale è quella di distruggere la concezione ormai vecchia e desueta dell’arte, stravolgendone tutti i canoni convenzionali, in favore di una totale e irriverente libertà espressiva. 

Realtà e finzione – voyeurismo e sadismo è l’area della mostra in cui vengono esposte le opere realizzate tramite tecniche sperimentali. Tra questi i famosi ‘rayographs’: immagini fotografiche ottenute poggiando oggetti direttamente sulla carta sensibile che viene poi impressionata senza l’uso della macchina fotografica.

Infine le due ultime sezioni “Juliet”, all’interno della quale spicca l’’album Fifty faces of Juliet – chiarissimo omaggio alla moglie, conosciuta ad Hollywood nel 1940 -, e “Ritorno in Francia, dedicata all’ultima fase della vita di Man Ray nella quale l’artista torna inconsciamente alle origini della sua produzione, creando così una linea di continuità tra passato e presente.

“Man Ray è stato uno dei grandi artisti del ‘900 – commenta De Bellis, curatore per le arti visive del Walker art center di Minneapolis -, il secolo nel quale si è formata quella che definiamo oggi Arte Contemporanea. Ray ha attraversato e raccontato quel secolo attraverso molti mezzi espressivi, tra cui pittura, disegno, scultura ma soprattutto fotografia. Con le macchine fotografiche, spesso modificate dallo stesso artista, ha dimostrato prima di tanti altri come l’arte si possa sposare con la tecnologia e con la riproducibilità. In un mondo dominato dal culto dell’immagine (e di cui i social network sono l’esempio più lampante) l’opera di Man Ray non solo manifesta tutta la sua attualità, ma testimonia la capacità dell’arte e degli artisti di anticipare e ispirare la vita di tutti i giorni”.

Biografia 

Man Ray (al secolo Emmanuel Radnitzsky) è nato a Philadelfia, nel 1890 e morto a Parigi nel 1976.

Può essere considerato un artista a 360 gradi: pittore, fotografo, scultore, cineasta. Con la sua arte ha esplorato tutte le tecniche e ha aderito a tutti i movimenti della sua epoca.

Tra i protagonisti del dadaismo a New York, si trasferì a Parigi nel 1921, dove si unì agli artisti dada e surrealisti, mantenendo costante la ricerca e la sperimentazione di tecniche innovative che potessero esaltare le potenzialità espressive dei materiali e dei mezzi utilizzati. Nel 1940 ritornò negli Usa, dedicandosi prevalentemente alla pittura e, dal 1951, fu di nuovo a Parigi.

L’esposizione è organizzata in collaborazione con la Fondazione Marconi e si avvale della consulenza di Vincenzo de Bellis con Eugenia Spadaro.

L’intero ricavato della vendita dei cataloghi della mostra sarà devoluto ai progetti benefici della Fondazione Telethon per finanziare la ricerca sulle malattie genetiche rare.

Un’iniziativa che unisce arte e beneficenza e che già ha permesso di raccogliere oltre 11mila euro lo scorso anno con i proventi dell’esposizione dedicata all’artista metafisico Giorgio de Chirico.

L’esposizione è aperta dal lunedì alla domenica dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 17 alle 21.

L’ingresso è a pagamento al costo di 10 euro. Saranno disponibili anche biglietti a prezzo ridotto di 6 euro. Per tutte le informazioni potete consultare il sito www.manrayconversano.com o telefonare al numero dell’infopoint 393 9990505.