22.11.2021 – Si è chiusa domenica 13 novembre la XXI edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce che in un fluire sublime di fiati ed afflati  ha splendidamente sunteggiato tutte le cromie ed i gradienti emotivi del grande vecchio continente. Un riuscito percorso visivo oltrefrontiera, affascinante ed immersivo, fra territori che con-dividono storie, culture ed attese nel segno di una visione d’insieme e nel contempo diseguale che evoca, seppur in forma semplificata, il complesso e delicato equilibrio del reale.

Uno sfolgorante crocevia di volti, iconologici e magnetici, a simboleggiare la rinascita del cinema in presenza e dell’esperienza cinematografica europea in un fervore inusitato. Tra gli altri si ricordano: Giovanna Ralli, István Szabó, Alessandro Preziosi, Luca e Carlo Verdone, Carolina Crescentini, Filippo Nigro.

Punto focale della manifestazione, come sempre, la sezione competitiva dedicata ai lungometraggi d’Europa selezionati con cura e dedizione da Alberto e Luigi La Monica e giudicati quest’anno da una prestigiosa giuria presieduta da Mira Staleva e composta da Bonifacio Angius, Marisella Rossetti, Teona Strugar Mitevska e Michele Venitucci.

Tra le dieci opere presentate, diversissime ed affascinanti, ad aggiudicarsi il prestigioso Ulivo d’oro- Premio Cristina Soldano per miglior film è stata “Fox in a Hole” di Arman T. Riahi, splendida opera di formazione austriaca che parla di solitudine ed incapacità di comunicare la sfera emozionale in un contesto scomodo come quello carcerario minorile.

Il Premio Speciale della Giuria è stato invece assegnato ex aequo a “A Good Man” di Marie-Castille Mention-Schaar , insignito anche del premio FIPRESCI, e a “When I’m Done Dying” di Nisan Dağ. Due differenti riflessioni, per contesto e latitudine, sulla dirompente ed incomprimibile vitalità dell’esistenza che cerca se stessa sempre e comunque prescindendo da qualsiasi mediazione sociale.

Ad essere premiato per la Migliore Fotografia è stato invece il film svedese “Psychosis in Stockholm” di Maria Bäck, una delicata storia familiare che tratta il tema difficile della malattia mentale.

“My Little Sister” di Stéphanie Chuat e Véronique Reymond si è invece aggiudicato il Premio per la migliore sceneggiatura ed il premio SNGCI per il Miglior Attore Europeo a Nina Hoss. Due importanti riconoscimenti per un film intimo sull’avvincimento salvifico delle connessioni familiari.

Il lungometraggio antropologico “Only Human” del macedone Igor Ivanov ha invece ricevuto il premio Cineuropa ed il premio del pubblico. Un viaggio archetipico nella natura umana intrigante e profondo che non manca di far riflettere lo spettatore su etica e morale.

Il festival del cinema europeo, plurale e polimorfo per definizione, ha dedicato, come di consueto, ampio spazio anche al cinema breve pugliese attraverso la rassegna competitiva “PUGLIA SHOW”. Una giuria, presieduta da Marco Morabito e composta da Luigi Abiusi e Giulio Mastromauro, ha assegnato al film “Perla” di Alessandro Porzio il Premio CNC – Centro Nazionale del Cortometraggio, il Premio Augustus Color e il Premio Panalight. Al cortometraggio è stato tributato anche il premio Unisalento.

Il film, in lizza anche per i David di Donatello, è stato girato tra Puglia e Basilicata, e racconta la storia di due esistenze, un padre e un figlio, che si avvicinano circospette e timorose alla ricerca di un rapporto ormai perso ma mai dimenticato.

Menzione Speciale a “I don’t Wanna Be Myself Anymore” di Angelo Buongiorno, Teresa Carlino, Marta Palmarini, interessante storia, intrisa di virtuosismo registico, sul blocco dello scrittore di una autrice alle prese con se stessa.

Il Premio Rai Cinema Channel, invece è  stato assegnato a “Klod” di Giuseppe Marco Albano, cortometraggio sportivo sulle vicende di un giovane giocatore di basket.

Appuntamento immancabile del festival è il Premio Mario Verdone giunto alla sua dodicesima edizione, importante riconoscimento attribuito dalla famiglia Verdone all’opera autoriale emegente più interessante dell’ultima stagione cinematografica. Quest’anno a vincere è stato il film ”Sul più bello” di Alice Filippi, stravagante ed intelligente commedia pop su una giovane studentessa, novella Amelie, che non punta sull’avvenenza e vive una difficile condizione esistenziale con lieve ed irresistibile ironia.

Menzione Speciale, invece, a Francesco Dafano e Luca Della Grotta per “Trash” arguto film d’animazione sul valore del riciclo e delle seconde possibilità.

Il Premio Emidio Greco, invece, alla sua nona edizione, incorona il miglior cortometraggio presentato nella stagione appena conclusa da un giovane autore italiano. Ad aggiudicarsi il premio il film “Li Paradisi” di Manuel Marini, storia identitaria tutta pugliese tra uliveti e memoria.

In ultimo ma non per importanza il Premio Rotary Club Lecce. Per la terza edizione consecutiva il Rotary attribuisce un riconoscimento speciale al film che a suo giudizio, fra quelli presentati, meglio incarna la sua mission. A trionfare è stato il documentario “La macchina delle immagini di Alfredo C.” di Roland Sejko. Visione ricchissima di spunti, politici e umani, sulla reale esistenza un cine operatore che per un curioso scherzo del destino conduce il suo occhio meccanico a scrutare due antitetiche esperienze governative.

Il festival del cinema europeo, ictu oculi, è sfolgorante fucina di cultura filmica e di estro creativo, locale e sovrastatale, fusi insieme in un unicum, magnifico e ricchissimo, in costante equilibrio tra particolare e universale. Un moto artistico in perpetuo divenire che dà forma concreta alla romantica utopia dell’unità armoniosa di voci e controcanti per restituirci una visione aggregata della realtà che non conosca più alcun confine!

http://www.festivaldelcinemaeuropeo.com

Silvestro Carlo Montrone