24.05.2022 – Lo scorso 21 Maggio, presso il Castello Normanno Svevo di Mesagne, è stata inaugurata la mostra d’arte contemporanea “Feminae Virtus” dell’artista Angioletta De Nitto, a cura di Dores Sacquegna. La mostra è visitabile fino al 6 giugno.

L’esposizione manifesta un’indagine simbolica e concettuale in riferimento alle virtù femminili e agli stati dell’essere. A colpire sono i dettagli: gli sguardi dei soggetti, le scelte cromatiche, ed il senso che si vuole comunicare con ogni singolo dipinto. 

Il contenuto della mostra

Sulle tele trovano spazio figure zoomorfe, entità spirituali e sociali che creano un ponte tra passato e presente, tra cromie ed evocazioni zen, tra conscio ed inconscio. Il corpo femminile – contraddistinto da una femminilità imponente – dialoga con animali diversi, anche dal punto di vista evocativo: dal “minaccioso” lupo al “più dolce” delfino. Ciò, probabilmente, racconta la forza del “gentil sesso” nel saper fronteggiare situazioni dal differente temperamento.

Nella prima sezione della mostra il bianco e nero è imperante; quei pochi dettagli che sfuggono alla bicromia e che vengono colorati, finiscono per assumere una visibilità tale da far convergere l’attenzione totale dell’osservatore.

In alto l’opera “Il primo amore” (2021), olio su tela con foglia d’oro Zecchino, che  – al netto di singole considerazioni sul dipinto – non può che colpire per il senso evocativo: la virtù della donna capace letteralmente di “vivere con il cuore in mano”, mentre è immersa nel cielo tiepido del sentimento umano più denso.

Altro importantissimo riferimento della mostra – che trova spazio anche nella seconda sezione, dedicata ad opere precedenti dell’artista – è rappresentato dalle biglie. L’oggetto sferico viene associato a “i caratteri” che la gente può assumere nel corso dell’esistenza, proprio come delle maschere da indossare a seconda delle situazioni.

In alcuni casi le biglie escono fuori dalla tela – diventando semisferiche – venendo proposte a mo’ di involucro (esterno) trasparente che poggia sulla base dell’opera; racchiudendo al proprio interno delle figure dipinte senza dimensione, ed il significato che queste portano con sé.  E – così – la pittura diventa scultura, materia viva da toccare.

L’artista in mostra

Angioletta De Nitto (1963) nasce a Mesagne, dove vive e lavora. Diplomata in Pittura dall’Accademia di Belle Arti di Lecce, ha collaborato come restauratrice per la Sovrintendenza ai Beni Archeologici e Artistici di Taranto. Dal 1996 espone regolarmente a livello nazionale e internazionale in mostre collettive, personali, Biennali, Fiere d’Arte in Italia e all’estero tra cui Grecia, Germania, Svizzera, Francia, Spagna, Svezia. Tra le collezioni permanenti si segnalano: Pinacoteca di Gergeri-Rouvas (Isola di Creta, Grecia), progetto curato da Dores Sacquegna; MAP Museo Mediterraneo dell’Arte Presente di Brindisi (Italia). Nel 1996 è tra i finalisti del Premio Arte Mondadori.

Info sull’evento

Dal 21 maggio al 6 giugno 2022

Giorni e orari: 9:00-13:00 / 17:30-22:00

(lunedì mattina chiuso) Ingresso libero

Cosimo Guarini