26.11.2019 – “C’è un tempo sognato che bisogna sognare” ci racconta il grande Ivano Fossati nel suo brano “C’è tempo”, composto nel 2003 per l’album “Lampo viaggiatore”, un invito a respirare la vita attimo dopo attimo.

Ed è proprio da questa riflessione sull’inesorabile scorrere della propria esistenza che prende spunto la raccolta poetica di Antonio Rotondo “Le 12 lune” edita dalla WIP Edizioni per la Collana ” Spazio Tempo”,  diretta dal professore Alessandro Lattarulo, a distanza di ben otto anni dalla precedente “La ruggine delle rose”.

Antonio Rotondo, eclettico ed instancabile poeta cinquantenne dal passato di musicista post-punk (fondatore da adolescente del gruppo rock “Gott mit uns”) , ha scritto esattamente tre anni fa a quattro mani con Pasquale Boffoli, un capillare censimento delle principali formazioni della scena musicale barese a partire dagli anni ’60 sino ad oggi dal titolo “Bari Rock Days” (Adda Editore).

“Si è fatto tardi molto presto” diceva Theodor Seuss Geisel, evidenziando la difficoltà di gestire al meglio il proprio tempo, nel quale l’essere umano non ne percepisce l’essenza, pensando e cadenzando la propria vita secondo cliché precostituiti.

“Le mie sillogi hanno bisogno di decantazione in botti di rovere” asserisce il poeta, e l’intento della raccolta “Le 12 lune” nasce proprio da una attenta analisi intimista del mondo che ci circonda e delle esperienze vissute da ognuno di noi. Un tempo in bilico tra passato e futuro a volte scandito da aspettative, desideri ed ambizioni spesso non realizzate appieno per le vicissitudini dell’esistenza.

Obiettivo del poeta pugliese è proprio quello di cogliere gli istanti di una vita troppo veloce, di fermare quegli “attimi” e respiri che altrimenti rischierebbero di perdersi nell’ineluttabile fluire esistenziale.

Ad accompagnare Antonio Rotondo per le sue presentazioni in rassegne, librerie e associazioni sarà il maestro e chitarrista Pietro Romano Matarrese.

Claudia Mastrorilli