16.10.2023 – Oggi lasciamo un attimo la Puglia per rivolgere lo sguardo altrove. Siamo ad Asolo (Treviso) dove abbiamo conosciuto l’Accademia Duse, centro sperimentale di cinema e arti performative, e siamo rimasti molto colpiti dall’approccio diverso rispetto alle tradizionali scuole di teatro.

L’Accademia Duse nasce dalla volontà del Comune di Asolo di celebrare Eleonora Duse, una delle più grandi attrici italiane che ha vissuto molti anni della sua vita nel delizioso borgo trevigiano. Questo desiderio ha incontrato l’esperienza internazionale di Alessio Nardin, pedagogo e regista teatrale e cinematografico e di Kalambur Teatro.

Come già scritto e come leggerete nell’intervista ad Alessio Nardin, l’Accademia Duse non è una scuola di teatro tradizionale ma un luogo in cui si incontrano persone che abbiano il desiderio di confrontarsi e di imparare gli uni dagli altri. Dunque parliamo di un approccio di tipo orizzontale, tipico delle accademie rinascimentali.

Questa visione permette una formazione non relegata in una dimensione scolastica, fatta di un tempo e di un premio finale, si tratta invece un lavoro continuo in cui la persona è messa al centro e la si aiuta a scoprire e a coltivare la propria vocazione artistica.

E’ un pedagogia differente e stimolante inserita in una cornice, quella di Asolo, che ha ospitato nel tempo, oltre ad Eleonora Duse, molti altri artisti. E’ un luogo utile, anche per collocazione geografica, a riportare l’attenzione su se stessi in quanto, solo guardandosi dentro, con l’opportuno aiuto, si può trovare e sviluppare la giusta personalità artistica.

Dopo l’esperienza estiva, l’Accademia sta per far partire un percorso triennale per registi e attori, indirizzato ad una ampia fascia di età (18-40), che desiderino affrontare, insieme a maestri internazionali come Rafael Spregelburd, Cesar Brie, Roberta Carreri, Alessio Nardin, Pietro Borgonovo e grandi specialisti di materie vocali, fisiche e tecnologiche come Andrea Tosoni e Angela Zinno (voce), Mari Karpov, Giulio Santolini e Cristina Da Ponte (corpo, biomeccanica e danza), Matteo Spiazzi (azione con gli oggetti), Gabriele Fasano (suono e sound designer) e molti altri, un percorso continuativo di Alta Formazione di oltre 750 ore nell’arte cinematografica, teatrale e nelle arti performative.

Il bando per iscriversi a questo percorso scade il 31 ottobre e nel link di seguito potete trovare tutto le informazioni utili https://www.accademiaduse.it/

A questo punto lasciamo la parola al direttore dell’Accademia Duse, Alessio Nardin, che ci racconta e si racconta tra le pagine di Puglia Eccellente.

In che modo l’Accademia Duse si differenzia dalle altre scuole di teatro?

Una prima risposta tranchant: l’Accademia Duse non è una scuola di teatro tradizionale. Realmente è un luogo di pedagogia (sia cinematografico che teatrale) che mette al centro LA PERSONA UMANA ED ARTISTICA e le sue potenzialità. L’aspetto più importante è l’educazione e lo sviluppo della personalità artistica.

Se desideriamo occuparci di arte, non credo sia insegnabile: si può educare ad un’arte. Per questo bisogna prendersi cura del progredire della persona concretamente attraverso una corretta e basica pratica quotidiana sia della téchne che della poetica.

Dunque i percorsi che proponiamo non sono strettamente didattici, bensì pedagogici: e qui, uscendo dalla gioco della provocazione, possiamo rispondere in modo più semplice alla sua domanda e focalizzare sinteticamente il concetto di “scuola”. Ciò che spesso rilevo è che si ritiene che la pedagogia abbia a che vedere con una formazione che ha un tempo definito e che porta ad una “qualifica”.

Io credo, per la mia esperienza internazionale, che la pedagogia debba essere il luogo di incontro tra gli artisti (di diverso livello ed esperienza) e l’azione, lo spazio in cui l’artista può scoprire ciò che gli è ignoto, camminando sul confine tra ciò che conosce di se e la sua parte “oscura”. Il luogo della rivelazione a se stessi, e agli altri, della propria natura ed essenza artistica. Se la pedagogia ha a che vedere con tutto questo, allora diviene lo “spazio” in cui ogni artista può e deve incontrare le diverse tecniche: drammaturgia, l’azione fisica, il suono, la voce, la parola e molto altro.

L’Accademia Duse è fondata su una pedagogia necessaria e continua: necessaria per l’artista e per le sue creazioni, produzioni. Continua perché solo attraverso una pratica continua fondata sui principi basici di un’arte sarà possibile arrivare ad una azione consapevole. E poiché le diverse arti sottendono ai medesimi principi, seppur su materia differente, la migliore strada che credo si debba percorrere è quella della multidisciplinarietà.

Questa è la specificità dell’Accademia Duse. Una accademia in senso rinascimentale.

Volendo schematizzare e semplificare:

Il percorso composto dalle masterclass internazionali (Alta Formazione professionale) si rivolge a professionisti che desiderino fare un proprio percorso personale in alcuni ambiti specifici e che attraverso questo vogliano fare un ulteriore passo nella loro strada artistica. Questo si svolge nell’arco dell’anno accademico con diversi maestri internazionali e in diversi ambiti specifici con periodi di lavoro concentrati e definiti (10-15 gg per ogni masterclass).

Il percorso per i giovani artisti è rivolto invece a persone con limitata esperienza che desiderino apprendere ed educarsi all’arte cinematografica o scenica a partire dalle basi per entrare nel mondo professionale e si svolge per un periodo continuativo e giornaliero durante tutto l’anno (da novembre a luglio).

In alcuni progetti specifici, questi due differenti “target” si incontreranno e incroceranno perché uno dei processi di scoperta in cui credo maggiormente è quello del “sapere orizzontale”: il maestro può aprire una porta che poi l’artista deve passare da se. Incontrare altri artisti, con differente cultura ed esperienza, che debbano attraversare la medesima porta può consentire, nella condivisione del lavoro pratico, una reciproca opportunità di scoperta e di avanzamento.

Come nasce un attore?

Credo che un attore non nasce, bensì si rivela e si svela: l’attore e il regista quando incontrano la pedagogia sono già “nati”, hanno già in se tutto ciò che è indispensabile. Le arti performative hanno una radice comune: nella stessa forma (il corpo) esistono due essenze (vite).

La prima è quella della persona, la seconda è quella della “persona scenica” (attore o regista). Queste due vite sono comunicanti ma hanno principi di esistenza diversi. Quindi una persona quando arriva alla pedagogia artistica ha dentro di se già tutto ciò che è indispensabile per essere un attore, bisogna solamente trovare la strada (o processo) perché questo si possa manifestare in modo consapevole.

Per questo la “formazione”, o meglio la pedagogia, è la strada per far sì che questa epifania avvenga. In concreto questo può accadere attraverso la pratica di due strade parallele che si incontrano all’infinito: la tecnica e la poetica. È indispensabile che lo sviluppo e la crescita della poetica debba trovare nella tecnica uno strumento che gli permetta di concretizzarsi in materia. Di qui spesso l’equivoco didattico che la tecnica abbia un tempo di apprendimento finito e che sia “standardizzata”.

Se così fosse oltre il 90% dell’arte plastica del ‘900 e del nostro secolo dovrebbe non esistere. La tecnica è in continua evoluzione sulla necessità della poetica dell’artista. Se ci occupiamo della natura di un attore dobbiamo decidere cosa sia essenziale: la mia esperienza internazionale mi dice che il talento apprenderà sempre molto velocemente la tecnica per ciò che gli è utile e l’assenza di talento non potrà mai essere compensata dalla tecnica.

Allora la risposta alla sua domanda potrebbe essere: la poetica della persona è fondamentale. Questa poetica dovrebbe richiedere la necessità e la via della tecnica: così credo si possa manifestare un attore e questo è ciò che desidero portare nel progetto Accademia Duse. Nella pratica quotidiana ci occuperemo di alcune materie basiche (ma poi ce ne saranno anche altre integrative)

-RECITAZIONE (CINEMATOGRAFICA E TEATRALE)

-REGIA (CINEMATOGRAFICA E TEATRALE)

-TECNICHE VOCALI E USO DELLA VOCE PARLATA E CANTATA

-TECNICHE DI DIZIONE E UTILIZZO DELLA PAROLA

-TECNICHE FISICHE, BIOMECCANICA TEATRALE, SCHERMA TEATRALE E COMBATTIMENTO SCENICO

-TECNICHE DI DANZA E ACROBATICA

-TECNICHE DI MASCHERA E COMMEDIA DELL’ARTE

-DRAMMATURGIA E SCENEGGIATURA

Maestro Nardin quando si trova davanti ad un/una giovane che vuole intraprendere un percorso teatrale che cosa vorrebbe trasmettergli con la sua esperienza?

Sinteticamente: l’amore artistico e la maestria per l’azione. Questa sintesi però temo potrebbe essere (specie in occidente) occasione di equivoco. Amare l’arte di un artista è il primo passo per un incontro fruttuoso: questo insegna a fare delle scelte artistiche sulla base di ciò in cui si crede, a scoprire ciò in cui si crede attraverso un percorso e a perseguirlo, ad incontrare un’arte nella sua essenza. Questo non è banale: più frequentemente l’attore è abituato ad essere scelto e a muoversi in funzione di questo.

A questo credo sia indispensabile affiancare la trasmissione da persona a persona degli strumenti basici dei diversi piani dell’azione attraverso il corpo, la voce, le emozioni, la parola, il silenzio: questo deve essere quotidiano, rigorosissimo avvenire attraverso i maestri.

Quando un giovane artista possiederà questo amore e sarà supportato da strumenti consapevoli e specifici allora potrà avanzare nel suo percorso individuale. Questo credo sia essenziale per chi si avvicina alle arti cinematografiche e performative.

Ringraziamo Alessio Nardin per aver risposto alle nostre curiosità e per averci aperto le porte dell’Accademia Duse.

Sito: https://www.accademiaduse.it/

Social:
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https://instagram.com/accademiaduse

Manuela Bellomo