16.06.2021 –  Monte Sacro, un luogo nascosto sulla vetta più alta del Gargano orientale a nord di Mattinata, racchiude un pezzo di storia sacra che oggi giace sopita nell’abbraccio della natura.

Parliamo dell’Abbazia benedettina della SS. Trinità, luogo del cuore del FAI.

Per arrivare all’Abbazia si percorre una piacevole, a tratti impegnativa, passeggiata  che nel mese di aprile rivela la bellezza delle orchidee selvagge e a maggio si apre anche a stuoli di meravigliose felci verdeggianti che costeggiano i tipici muretti a secco pugliesi.

Il paesaggio è tipico delle zone collinari della nostra regione dove si scorgono soventi le mandrie della transumanza.

L’Abbazia appare all’improvviso, alla fine del cammino, un vero e proprio pellegrinaggio in un luogo già sacro a Giove fin dall’antichità.

Secondo la tradizione locale, fu l’apparizione dell’Arcangelo Michele a San Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, nel 490 a trasformare il Monte Sacro da luogo di culto pagano a luogo di culto cristiano.

I monaci benedettini arrivarono intorno all’anno Mille e la struttura, che si estende su una superficie di circa 6000 mq, costituiva una sorta di sede estiva di preghiera a ritiro.

Successivamente venne accorpata all’Abbazia di Siponto e in seguito del tutto abbandonata.

Oggi, come dicevamo inizialmente, possiamo visitare i ruderi dell’Abbazia da cui però si può evincere la struttura  originaria: la chiesa abbaziale con la torre campanaria, le celle del dormitorio, il battistero, il refettorio con la cucina, le cisterne, il chiostro, il cortile, i magazzini, le stalle e la torre di vedetta.

La chiesa presenta la facciata scandita da tre grandi arcate cieche a sesto acuto poggiate su colonne che reggono gli archi e incorniciano il portale di accesso.

L’aula a tre navate absidate è divisa in cinque campate, con archi sorretti da bellissimi pilastri finemente decorati.

Sulle pareti dell’abside si notano tracce di affreschi che, probabilmente, rappresentano la Madonna col Bambino e, poco lontano, è situato il battistero a pianta quadrata.

Abbiamo visitato Monte Sacro con Concetta Lapomarda di PugliArte che ringraziamo per competenza e disponibilità.

Sono luoghi ricchi di storia ma, soprattutto, di sacralità: l’energia che sprigionano punta dritta al cuore, quindi, se decidete di visitare Monte Sacro, apritevi alla bellezza e alla sua spiritualità.

Foto e articolo di Manuela Bellomo