15.11.2015 – Venerdì sera è andato in scena il primo spettacolo di prosa del Teatro Pubblico Pugliese presso il teatro Abeliano di Bari, ancora orfano del teatro Piccinni, ormai da tempo in restauro.

La stagione di prosa si è aperta con un classico Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo con l’adattamento e la regia di Fausto Russo Alesi, anche attore dello spettacolo.

Per l’esattezza Alesi era l’unico attore di questa versione, in chiave contemporanea, del capolavoro di De Filippo. Una sfida andata in scena con la benedizione di Luca De Filippo che ha concesso ad Alesi i diritti dello spettacolo.

Alesi ha indubbiamente vinto la sfida con se stesso e con il pubblico a giudicare dagli scroscianti applausi sul finale. Certo, c’era qualche nostalgico che avrebbe preferito una struttura più tradizionale dello spettacolo ma, oggettivamente, De Filippo è talmente nel cuore delle persone che già l’utilizzo del suo testo, seppur in una versione diversa dal solito, non lascia molto spazio ai fallimenti, nonostante la sfida sia importante.

Alesi è rimasto fedelissimo alla scrittura del maestro e ha impersonato da solo i personaggi principali della storia: Luca e Concetta Cupiello, i figli Tommasino e Ninuccia, lo zio Pasqualino, Nicolino e Vittorio, rispettivamente marito ed amante di Ninuccia, Don Raffaele ed il medico.

Un monologo? Alesi lo definisce un assolo.

Natale in casa Cupiello è un dramma della solitudine, in cui i personaggi non dialogano, ma monologano: tutti parlano, nessuno ascolta. Mi sembrava che un attore solo potesse rappresentare il tormento di quella famiglia. Il mio è un lavoro di evocazione. Provo a nutrire l’immaginazione dello spettatore, mi faccio strumento, raccontando l’invisibile più che il visibile. Lo faccio, però, senza trasformismi, sfruttando i dettagli e l’aspetto epico del testo. Natale in casa Cupiello, è un grande spartito e il mio non è un monologo, ma un assolo”.

Il dramma delle solitudini dei personaggi emerge facendo molto rumore, in particolare quello del protagonista Luca, che sembra ignorare qualunque contatto con la realtà, rifugiato nel suo “Te piace ‘o Presebbio?”.

Fuga dalla realtà a cui si contrappone il pragmatismo obbligato della moglie Concetta: “Lucariè, Lucariè, scetate, so’ ‘e nove!”. Svegliati, prendi contatto con la realtà, la sua e quella di una Italia in pieno periodo fascista.

Nell’opera di De Filippo si parla di solitudine, di precarietà emotiva quanto materiale e così lo spettatore si trova difronte ad una scenografia che parla proprio di crepe, di luoghi pericolanti, quelli dell’anima dei personaggi, “il pavimento sospeso di una casa piena di crepe e che fa acqua da ogni parte, ciascun spettatore può leggere quel che la sua sensibilità gli suggerisce”, descrive Alesi.

L’attualità di De Filippo applicata ai fatti di questi giorni lascia basiti ma non stupisce…corsi e ricorsi storici diceva Gianbattista Vico.

Fausto Alesi parteciperà al primo appuntamento con la sezione degli “Incontri con registi e attori“ per il progetto di formazione del giovane pubblico (studenti Università di Bari) lunedì 16 novembre ore 12.30 presso l’Aula Lab. Linguistico del Palazzo Ateneo a Bari.

Lo spettacolo Natale in casa Cupiello sarà in scena fino a lunedì 16 novembre a Bari e poi proseguirà a Taranto presso il teatro TaTA’ il 18 e il 19 novembre.

Manuela Bellomo