25.04.2022 – Dopo due anni di stop, il Vinitaly di Verona ha “abbracciato” il suo pubblico registrando un reale successo. Protagonista la nostra regione con le sue eccellenze.

A pochi giorni dalla chiusura della manifestazione, ecco un primo bilancio.

Al Salone Internazionale dei vini e distillati erano presenti 110 aziende pugliesi vitivinicole con 10 mila etichette. R.P. Consulting, agenzia che opera da 13 anni nell’ambito della comunicazione e del marketing b2b e b2c con il contributo “Regione Puglia – Dipartimento Agricoltura Sviluppo Rurale ed Ambientale”,  ha lanciato il format “Puglia Carosello – Vini, temi, guide”. Il progetto ha riscosso consensi, è piaciuto ai produttori e ai winelover.

Puglia Carosello

Puglia carosello è un progetto inedito che intendiamo continuare a sviluppare – ha dichiarato Giovanni Ventrelli head manager -. Il Carosello è il modo informale ma serio per raccontare e discutere di Puglia e di vino pugliese in un modo un po’ diverso. Discuterne, oltre che valutarne le caratteristiche, è alla base di Puglia Carosello ed è ciò che ha funzionato di più negli incontri organizzati al Vinitaly. Continueremo a scoprire la Puglia dà ancora altre sfaccettature diverse, che facciano da corollario a ciò che la Regione incarna già, ovvero uno dei wine market più attivi e in crescita dell’intero panorama mondiale”.

Biodiversità

Il primo dei tre appuntamenti è stato dedicato alla valorizzazione della biodiversità attraverso i vitigni cosiddetti minori, o meglio meno conosciuti.

Giuseppe Cupertino, Presidente della Fondazione Italiana Sommelier Puglia, ha condotto la masterclass, il Susumaniello e l’Ottavianello vinificati sia in rosato che in rosso riservano innumerevoli sorprese e che hanno tutte le carte in regola per conquistare i gusti e i mercati.

Il pregiudizio nei loro confronti è solo una reminiscenza del passato, l’approccio è cambiato. “Preferisco chiamarli vitigni diversi – ha sottolineato Giuseppe Cupertinosono i nuovi blasoni della Puglia enoica, sono in grado di competere con le altre tipologie a livello internazionale”.

Agricoltura sostenibile

Il secondo appuntamento ha affrontato il tema: “Pratiche di agricoltura sostenibile: i vini biologici, biodinamici, naturali in Puglia”.

Giancarlo Gariglio, redattore della guida Slow Wine ha guidato la platea di degustatori nel viaggio di approfondimento e il winetasting.

Sostenibilità è un termine abusato, valido per ogni stagione, ha varie declinazioni e va contestualizzato – ha affermato Giancarlo Gariglio -. A Bologna, in occasione della Slow Wine Fair abbiamo organizzato dei convegni con docenti universitari italiani e stranieri per individuare le buone pratiche. Dobbiamo fare un uso oculato dell’acqua, rispettare la fertilità del suolo e la biodiversità per tutelare la salute dei consumatori”.

White Wine

Il terzo appuntamento è stato riservato ai bianchi. “La Puglia è una regione di grandi rossi ma non di bianchi”. Questa affermazione è obsoleta ma non insolita. Alessandra Piubello – esperta giornalista e curatrice della Guida Oro i Vini di Veronelli – ha sfatato il preconcetto.

In Puglia le denominazioni di origine per il vino sono: 4 DOCG, 29 DOC di cui 4 DOC esclusivamente dedicate ai bianchi e 6 IGT – ha sottolineato Alessandra Piubello -. I bianchi rappresentano il 34% della produzione totale con l’impiego di circa 30 mila ettari di superficie vitata”.

I vini bianchi si ottengono da varietà autoctone quali Bombino Bianco, Malvasia Bianca, Verdeca, Fiano, Minutolo, Bianco d’Alessano, Moscato Bianco e Pampanuto. È una fetta di mercato sempre più importante della produzione e dell’enologia regionale, il comparto ha appeal e tira.  I bianchi sorprendono per la loro piacevolezza e struttura, con la bella stagione alle porte sono l’ideale per accompagnare un semplice aperitivo o più portate a base di pesce o sughi non troppo elaborati, sono armonici, equilibrati e non sovrastano i sapori.

Orange Wine

Pochi sanno che nessun paese al mondo come l’Italia produce una così vasta gamma di orange wine, ovvero i vini ottenuti da uve a bacca bianca vinificate come se fossero rosse, fermentate a contatto con le bucce, talvolta anche con i raspi.

I giovani viticoltori pugliesi, curiosi e intraprendenti sono stati conquistati da questa categoria di vini un tempo bistrattata e si sono cimentati nella loro produzione con un buon successo.

I consumatori a loro volta apprezzano.

http://www.vinitaly.it

Giuseppe Saponaro