2.01.2020 – Non poteva che concludersi meglio la stagione 2019 del Teatro Forma di Bari che ha visto esibirsi il  21 dicembre scorso in piena atmosfera natalizia, il pianista barese Kekko Fornarelli, accompagnato da Federico Pecoraro al basso elettrico, Dario Congedo alla batteria e dall’orchestra d’archi interamente femminile Arte(mi)sia diretta magistralmente dal maestro Leo Gadaleta.

A chiusura della sua tournèe internazionale di presentazione dell’ ultimo cd “Abaton” uscito nel 2018 per la sua etichetta Eskape che lo ha visto esibirsi in Germania, Russia e Romania, il compositore, Kekko Fornarelli,  classe 1978 ha saputo regalare al pubblico pugliese accorso numerosissimo per l’ evento momenti di intensa emozione.

Sin dall’inizio del concerto si percepisce la cifra stilistica dell’artista, non legato ai canoni estetici del jazz più classico bensì aperto ad un “new cross over jazz” che sembra ben ispirarsi al pianismo dello svedese Esbjorn Svensson per poi approdare ad una ricerca stilistica assolutamente innovativa, sapiente mix  di sperimentazione elettronica, jazz, rock, musica classica e sfumature sinfoniche.

Ad aprire il concerto il brano “Joys Shop” nel quale ben si evidenzia l’interazione musicale del trio per poi continuare nel secondo brano con l’ingresso dell’ orchestra Arte(mi)sia formata da quindici giovanissime musiciste diretta dall’ amico violinista Leo Gadaleta.

“Abaton” è una parola di origine greca che rimanda ad uno spazio sacro all’interno del tempio classico – afferma Kekko – quel luogo segreto nel quale ci rifugiamo quando proviamo un forte dolore”. Ed è proprio al padre deceduto per un male incurabile scoperto improvvisamente,  che è dedicato interamente il suo ultimo cd oltre che il brano “In the name of fathers“.

Il tappeto orchestrale degli archi ora impetuosi ora pizzicati e lievi, sembra ben supportare i virtuosismi pianistici di Fornarelli  ed il pubblico appare visibilmente emozionato per un concerto coinvolgente e di forte impatto emotivo. In un continuo crescendo si giunge tra loop elettronici e suoni cosmici al brano “Apnea“, scritta con Gadaleta e Pecoraro in un momento di improvvisazione in studio di registrazione, cuore pulsante dell’ intero progetto artistico, dai connotati decisamente più minimalisti.

Sul finire del concerto, Kekko Fornarelli si concede ancora generosamente acclamato dal pubblico, e con grande sorpresa sale sul palco Roberto Cherillo, con il quale ha formato nel 2018 il duo “Shine” incidendo la piccola perla “Matter of Time” in un progetto raffinato ed ispirato, nel quale la voce onirica e suadente di Cherillo ben si fonde all’ ispirazione del compositore pugliese.

Un concerto di rara bellezza e purezza, conferma della maturità artistica di Kekko Fornarelli, pianista di fama internazionale ed  orgoglio indiscusso della nostra amata Puglia. 

Claudia Mastrorilli