18.12.2019 – Cesare Picco, compositore vercellese classe 1969, ad oltre quattro anni dal concerto al buio “Blind Date-Concert in the Dark” tenutosi a favore dell’associazione CBM Italia al Teatro Petruzzelli in occasione della “XVI Giornata mondiale della vista” nell’ottobre 2015, torna a Bari per la stagione musicale 2019/2020 del Teatro Forma.

Dopo gli studi classici iniziati all’età di quattro anni, Picco ha sviluppato nel corso del tempo un linguaggio musicale non ascrivibile al jazz, alla musica classica o a quella contemporanea. Prolifico compositore per solisti e orchestre come la Moscow State Symphony Orchestra, Berlin Chambers Soloists, i Virtuosi Italiani o in progetti speciali legati al mondo del teatro e dell’opera lirica (“Il Viaggio di Hans”) e al mondo dell’ arte (Whitney Museum di New York, Hara Museum of Contemporary Art di Tokyo, Hangar Bicocca di Milano, il pianista ha suonato nei più importanti festival del mondo e collaborato con artisti del calibro del violoncellista Giovanni Sollima, i pianisti Antonio Ballista e Carlo Boccadoro, e ancora Yukimi Nagano, Hajime Mizoguchi, Luciano Ligabue, Pacifico, Samuele Bersani, Andrea Bocelli, Giorgia e Carlo Fava.

Picco accompagnato dal sound designer Taketo Gohara, in un progetto intitolato “Haiku“, sembra sin da subito coinvolgere l’attentissimo pubblico visibilmente entusiasta dalle sonorità cosmiche e dalle sperimentazioni dell’elettronica di Gohara in perfetta simbiosi con le sonorità acustiche del pianoforte.

“Haiku”, parola che identifica i brevissimi componimenti poetici giapponesi è un titolo che racchiude perfettamente il progetto del duo, teso a fondere l’estetica musicale dell’Estremo Oriente con il calore del Mediterraneo. In un crescendo di emozioni il concerto si snoda in un continuo evolversi di improvvisazione, in un sapiente intreccio di mondi sonori all’interno del quale ben si evidenzia il pianismo trasversale di Picco, in bilico tra jazz e sperimentazione sempre alla ricerca di una weltanschauung musicale innovativa e mai banale.

Un dialogo costante quello di Picco e Gohara, dove il suono del pianoforte viene elaborato in real time dal sound designer nipponico, creando così una magica alchimia capace di trasportare l’ascoltatore in un’atmosfera difficilmente definibile.

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Claudia Mastrorilli