16.07.2019 – Al largo della costa brindisina e leccese  i ricercatori dell’Università di Halle cercano il collegamento tra la Mesopotamia, dove ha origine il Disco di Nebra la più antica raffigurazione del cielo, su lastra in bronzo con lamine d’oro – e la Germania, dove è stato deposto, probabilmente attorno al 1600 avanti Cristo.

I ricercatori della Landesamt für Denkmalpflege und Archäologie Sachsen-Anhalt di Halle, della soprintendenza tedesca e di quella di Brindisi Lecce Taranto hanno iniziato le ricerche nell’area marina protetta di Torre Guaceto; si proseguirà a Roca Vecchia di Melendugno.

“Si cerca il collegamento mancante – spiega François Bertemes, docente di archeologia preistorica alla Martin-Luther Universität di Halle -. Sappiamo che le origini delle immagini, la rappresentazione dei fenomeni astronomici sul disco di Nebra sono in Egitto e in Mesopotamia. Ma non sappiamo in che modo questa informazione è arrivata in Europa”.

A Torre Guaceto è in azione SeaCat, un veicolo autonomo sottomarino. Era stato trovato nel 1999 da clandestini nei boschi del Mittelberg, con armi e ornamenti in bronzo, vicino alla cittadina di Nebra ed è custodito nel museo di Halle.

“Torre Guaceto e il suo immenso patrimonio naturalistico ed archeologico non smettono di stupirci”, commenta il presidente del Consorzio, Corrado Tarantino.