21.11.2016 – In questi giorni è andato in scena, presso il Teatro Duse a Bari, l’ultimo episodio della trilogia sulla giustizia di Giovanni Gentile.

Dopo il successo de “Le due vergini” e di “Palmina – Amara terra mia”, la compagnia Prisma con Maurizio Sarubbi e Barbara Grilli,  ci propone lo spettacolo “Se credi di conoscermi non è un problema mio”.

Il titolo si presenta lungo e imperscrutabile. Nulla lascia presagire cosa ci racconterà questa volta Gentile. Qualcuno in platea osserva che potrebbe trattarsi di una “bega coniugale”.

E’ una storia lontana, nel tempo e nello spazio, che lascia interdetti per la sua attualità e per il punto di vista diverso con cui viene affrontata.

Gentile e i suoi affrontano un immaginario processo a Giuda Iscariota, l’apostolo traditore di Gesù, quello del famoso “bacio di Giuda”, espressione che ancora oggi viene utilizzata per apostrofare chi tradisce.

Ma Giuda Iscariota ha davvero tradito Gesù?

Questo è ciò che vuole appurare Barbara Grilli nel ruolo dell’inquisitore che tartassa Maurizio Sarubbi, il Giuda di Gentile, per fargli confessare la sua colpa, ossia di aver venduto Gesù agli zeloti.

Pochi elementi di scena, due sgabelli, un panno rosso e una corda che lega le mani del detenuto. Come in molti lavori di Giovanni Gentile, la scenografia è superflua, tutto è concentrato sulle parole, sui gesti, sui silenzi, sui rallentamenti e le accelerate improvvise, sugli sbalzi d’umore, sui discorsi che, talvolta, si fanno surreali.

Durante l’interrogatorio emergono verità non ignorabili, il tradimento di Giuda è solo una scusa per far emergere quanto di corrotto ci sia oggi, in molti ambiti della società civile.

Ma poi civile per chi?

Alla fine Giuda è un’innocente. Ci crediamo? Ma chi è davvero Giuda Iscariota?

Nell’ultimo, provocatorio, lavoro di Giovanni Gentile ci si guarda allo specchio, tutti! Credenti o meno, siamo invitati alla riflessione.

Barbara Grilli e Maurizio Sarubbi, come sempre, si confermano all’altezza di una regia complessa che scorre veloce e tiene ben sveglia la mente.

Immagine di copertina di Salvo Monica.

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