18.07.2025 – Opera di raro ascolto in Italia, L’Enfant et les sortilèges di Maurice Ravel è la seconda nuova produzione del 51° Festival della Valle d’Itria in scena dal 19 luglio nel Chiostro di San Domenico di Martina Franca (repliche 21, 24, 28 luglio, ore 21).
Fantaisie lyrique in due parti, dalla scrittura musicale moderna e innovativa, su libretto di Colette, personalità poliedrica del mondo culturale francese della prima metà del secolo, l’opera debuttava cento anni fa all’Opéra di Montecarlo, il 21 marzo 1925, sul podio il giovane ma già rinomato Victor de Sabata, la coreografia di George Balanchine.
A Martina Franca L’Enfant viene messo in scena nella versione cameristica di Didier Puntos, con Myriam Farina, giovane direttrice, pugliese d’adozione, già assistente di Fabio Luisi, alla guida di un ensemble di sette musicisti e un cast di undici promettenti voci provenienti dall’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” (L’Enfant sarà il mezzosoprano Elena Antonini), che si divideranno nei ventuno personaggi della partitura.
L’argentina Rita Cosentino (già apprezzata in Aladino e la lampada magica di Rota nel Festival del 2024) firma la regia, con le scene e i costumi dell’illustratrice martinese Francesca Cosanti. Il progetto coinvolge anche L.A. Chorus, Lucania & Apulia Chorus (maestro del coro Luigi Leo) e il Coro di voci bianche della Fondazione Paolo Grassi diretto da Angela Lacarbonara.
L’OPERA
«L’Enfant et les sortilèges è un racconto fiabesco dal candore ingenuo, non privo di ironia, un sogno con sfumature di incubo e se talvolta dà l’impressione di essere un piccolo dramma, si tratta sempre della più graziosa commedia». Parola di Maurice Ravel che approcciatosi alla partitura nel 1920 la porterà a termine solo nel 1924, con il successivo debutto nel 1925. Una partitura fresca, varia, che spazia dalle arie di bravura al canto quasi parlato, citazioni dal jazz e ragtime, fox-trot, melodie arabeggianti, minuetti, una sperimentazione stilistica raffinata, che porta il compositore francese a fare tesoro di tutte le novità musicali del primo Novecento, a partire da quelle che arrivavano dal Nuovo Mondo.
Attuale il soggetto della fantaisie, un percorso iniziatico di un bambino che attraverso la trasgressione perviene alla saggezza. Il bambino brontola davanti ai compiti di scuola che non ha voglia di fare. La madre, arrabbiata, mette in punizione il figlio, che per un accesso di rabbia rovescia e getta a terra gli oggetti della stanza, martirizza lo scoiattolo nella gabbia, tira la coda al gatto, attizza la brace con un attizzatoio, demolisce il vecchio orologio… “Sono molto cattivo! Cattivo! cattivo! cattivo!”. Nel momento in cui si lascia cadere nella vecchia poltrona, inizia il gioco fantastico. Uno dopo l’altro, gli oggetti e gli animali si animano, parlano, minacciano il bambino pietrificato, vogliono vendetta. Sarà un gesto del bambino, quello di curare il piccolo scoiattolo da lui in precedenza ferito, a far cambiare idea agli animali e agli oggetti che presi dal rimorso, si scusano e lo riportano dalla mamma.
LE DICHIARAZIONI
“Se dovessi isolare un aspetto originale nella scrittura di Ravel – racconta la direttrice Myriam Farina – direi l’essere precursore dei tempi. Nella sua musica troviamo germi di quella che è anche la musica oggi, quella pop, di consumo. In L’Enfant et les sortilèges questo è evidentissimo. Ravel sperimenta, ‘gioca’ con le armonie, sovrapponendole, concependole come tracce diverse (in questo mi ricorda il pop), costitutive del brano”.
“Rivolgendosi al mondo dell’infanzia – prosegue la regista Rita Cosentino – Ravel ha concentrato tutta la sua attenzione nel creare una partitura ricca di fantasia e immaginazione che potesse esprimere attraverso questa storia la speranza di un mondo migliore, basato sul rispetto reciproco e sull’esercizio dell’empatia attraverso il quale emerge la nostra umanità. Un’umanità che cento anni dopo si ritrova a percorrere sentieri poco entusiasmanti, ingrassata dall’egoismo e lontana dalle proprie virtù. L’opera arriva a noi un secolo dopo per confrontarci con il nostro ambiente e rivedere i modi in cui ci connettiamo con il mondo che ci circonda”. Tutti i personaggi sono rappresentati attraverso illustrazioni fantasticamente disegnate dall’artista Francesca Cosanti che vengono manipolate dagli stessi cantanti che agiscono come architetti dell’immaginazione del bambino, come ‘entità’ che articolano e tessono il viaggio di questo incubo fino al suo risveglio.
L’ALTRO RAVEL
Per una lettura più completa e stimolante dell’opera, lo scrittore e musicologo Sandro Cappelletto sarà al Chiostro di San Domenico il 20 luglio (ore 18) – primo dei Concerti del sorbetto – per presentare e raccontare alcuni lavori (chansons e poèmes) per voce e pianoforte di Maurice Ravel. Ad affiancare Cappelletto, i cantanti e pianisti dell’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti. Come da tradizione, al termine dell’incontro, il pubblico potrà gustare un fresco sorbetto.
AL VIA TRAME IN MUSICA
Tra i concerti e gli incontri che si alternano alle opere del Festival, sabato 19 luglio ore 19 nel Chiostro delle Agostiniane prende il via il ciclo “Trame in musica. Incontri d’autore in Valle d’Itria”, quattro incontri fra parole e musica legati al tema dell’edizione 2025, “Guerre e pace”: figure del mondo culturale presentano recenti pubblicazioni, affiancate da ensemble, musicisti e cantanti in programmi di raro ascolto. Nel primo appuntamento, Lucrezia Ercoli, docente, giornalista e direttrice di Popsophia, presenta il suo ultimo libro Lo spettacolo del male in dialogo con il Quartetto Adorno (Edoardo Zosi, Liù Pelliciari violini, Benedetta Bucci viola e Francesco Stefanelli violoncello). Nel libro, l’autrice riflette sul nostro stato di “consumatori di malvagità” per trasformare la sete di violenza in una volontà di comprendere, di fare i conti con l’abisso che abita ognuno di noi. Nel programma musicale, le Sei bagatelle di Webern e il Terzo quartetto op. 19 di Zemlinsky, compositore austriaco di religione ebraica, che allo scoppio del secondo conflitto mondiale fu costretto a fuggire negli Stati Uniti, dove visse fino alla morte.
Il 51° Festival della Valle d’Itria è organizzato da Fondazione Paolo Grassi
con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Puglia Promozione, Provincia di Taranto, Comune di Martina Franca, Comune di Cisternino, Camera di Commercio Brindisi-Taranto
in collaborazione con Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, European Festivals Association, Opera Europa, ItaliaFestival, Cidim
Con il contributo di BCC Locorotondo
Platinum Partner Torre Maizza – A Rocco Forte Hotel, EuroSpin
Mediapartnership SKY Classica
Major Partner Basile Srl, Elecronic’s Time, Relmef, Malu, Marraffa, Masseria Croce Piccola, Tagliatore, Werent
Biglietti: posto unico per l’opera 30 euro, Trame in musica 15 euro, riduzioni per Senior e Under 30. Tel. biglietteria 080 8407250, tutti i giorni ore 10-13 / 17-21, biglietteria@festivaldellavalleditria.it . Acquisto on line su vivaticket.com
Programma su www.festivaldellavalleditria.it