7.02.2025 – E’ andato in scena nelle scorse settimane, a cura della Compagnia L’Occhio del Ciclone Theater presso il Granteatrino Casa di Pulcinella a Bari, lo spettacolo Tartufo del  francese  Molière, adattamento con riscrittura del secondo atto del drammaturgo Teodosio Saluzzi, regia e scene di Gianfranco Groccia. Con Lino De Venuto, Maria Albacello, Francesco Cassano Cassano, Florinda Colella, Danilo D’Anna, Ada Interesse, Loredana Lorusso, Michele Scarafile, Guido Valrosso, Cinzia Ventola. Aiuto regia: Raffaele Mele, Disegno luci e audio: Pietro Matarrese, Scenotecnica: Leonardo Loiacono, Costumi: Atelier Matisse, Decorazioni: Giulia Mininni, Grafica e foto di scena: Max Arcano.

Tartufo (ovvero L’Impostore) completa la trilogia dei lavori di Molière prodotti dalla compagnia, assieme a Il Malato Immaginario (2015) e l’Avaro (2021).

Fu messo in scena per la prima volta nel 1667 a Versailles durante una delle feste date dal Re Luigi XIV a cui partecipavano molti esponenti della corte. A costoro apparve subito chiaro l’intento dell’autore di colpire non solo la nobiltà di corte ma anche i fedeli e le pratiche religiose.

Tartufo è stata infatti la più feroce satira scritta contro l’ipocrisia dell’epoca.

L’anno successivo ne fu realizzata una versione censurata che fu ugualmente bandita dai teatri fino al 1669, quando l’intervento dello stesso Luigi XIV riportò Tartufo in scena.

Un impostore, un farabutto della peggiore specie, un bigotto e un abile manipolatore, questo e molto altro é Tartufo che ben sa come scegliere le sue prede e raggirarle a suo piacimento e nel suo interesse, passando per uomo pio, timorato di Dio e benefattore.

É così che Tartufo mette in trappola Orgone e sua madre Pernella, insinuandosi morbosamente nella loro famiglia e divenendo punto di riferimento e consigliere per ogni loro scelta: mai fiducia fu più mal riposta.

Orgone lo ospita addirittura gratuitamente in casa sua e gli darebbe anche in sposa sua figlia ma Tartufo ha già messo gli occhi sulla madre.

La famiglia però si rende ben presto conto delle sue manipolazioni e fa di tutto per smascherarlo davanti a Orgone con l’aiuto della moglie che l’impostore non esita a sedurre.

La storia di Tartufo è calata naturalmente e argutamente ai giorni nostri con una scenografia tanto essenziale quanto accattivante che simboleggia attraverso la presenza pittorica di rose e spine, la bellezza della natura, la gioia, il piacere del dono e al tempo stesso, l’arroganza, la presunzione, il dolore e la caducità della nostra esistenza.

I panni dell’Imposteur sono indossati dall’attore Lino De Venuto che è sempre nel suo elemento in ruoli così fortemente caratterizzati. Anche Orgone, interpretato dall’attore Guido Valrosso, tiene bene la parte di un personaggio non facile, colui che è stato raggirato, preso in giro, umiliato nella sua intelligenza, che si ridesta nel finale iroso, ancora un po’ tremebondo ma ormai libero dal giogo del viscido Tartufo.

Intorno a loro la compagnia ruota egregiamente con un ritmo frenetico e divertente nel creare la giusta suspence in attesa dello svelamento finale che, in realtà, è poi l’inizio di una nuova storia…

Lo spettacolo diverte il pubblico con l’intento di essere anche specchio in cui riflettersi e riflettere sulla satira di Molière che parla all’uomo di ieri quanto a quello di oggi.

Per conoscere il dietro le quinte di Tartufo vi invitiamo a godervi l’intervista degli amici di Cime di Puglia, Elisabetta Russo e Aurora Lorusso per la realizzazione del video, che hanno fatto una delle loro solite incursioni durante le prove, in attesa della prima.

Vi segnaliamo inoltre che, sempre a cura della Compagnia L’Occhio del Ciclone Theater, sono stati organizzati alcuni interessanti incontri sul teatro nell’ambito della rassegna “Le stanze della bellezza”. Il prossimo incontro sarà proprio su Tartufo il 20 febbraio alle ore 19.45 presso il Granteatrino Casa di Pulcinella.

FB: L’occhiodelciclone theater

Manuela Bellomo