4.10.2017 – Volare via può a volte sembrare difficile ma non impossibile se a trasportarci in un’altra dimensione, sospesa tra sogno e realtà, è la musica. “FlyAway” è il secondo cd del raffinato compositore Piero Salvatori pubblicato nel 2016 per l’etichetta Sony Music, a distanza di ben sette anni dal precedente “Images”, presentato sabato scorso 23 settembre nel Chiostro Santa Chiara (ex Convento di San Francesco della Scarpa), per “AD MUSEUM“, anteprima della XXXII edizione del festival delle musiche possibili Time Zones.

Per le sue anteprime quest’anno la prestigiosa kermesse, diretta da Gianluigi Trevisi,  ha prediletto i musei e le gallerie d’arte grazie allo slancio deciso di soprintendenti illuminati come Luigi La Rocca, Fabrizio Vona e Marta Ragozzino (per le date in Basilicata).  Una perfetta fusione di storia ed arte che ha così accolto l’anima artistica del violoncellista Piero Salvatori, classe 1969, natio di Caprarola, un piccolissimo paesino del Lazio, da qualche anno trasferitosi stabilmente a Milano.

Artista di fama internazionale, pluripremiato interprete classico in grandi orchestre, Piero Salvatori non ha bisogno di presentazioni. Prestigiose le sue collaborazioni con artisti del calibro di Uri Cane, Paolo Fresu, Rita Marcotulli, Stefano Bollani ma anche in ambito pop con Renato Zero, Adriano Celentano, Lucio Dalla, Ron, Mango, Samuele Bersani, Gino Paoli, Ornella Vanoni con cui collabora ancora attualmente, fino a comporre nel 2013 la musica per “Prototype”, un assolo dello spettacolo  “Bolle and Friends” per la stella del balletto Roberto Bolle. Al pubblico accorso numerosissimo all’ evento il violoncellista ha presentato “Flyaway”, un album nel quale  ha saputo esprimere al meglio il suo nuovo corso compositivo “in bilico tra avanguardia e pop” come anch’egli ama definire la sua musica. Ad aprire il concerto l’ ouverture  “Il vento soffia sui pini” a cui seguiranno i brani “XXV giorno“, “Il Cigno” (Camille Saint Saens)  e “Open” ispirato all’ omonimo libro del tennista statunitense Andre Agassi.

Il compositore si alterna magistralmente tra pianoforte e violoncello su un tappeto di elettronica mai invasiva e racconta generosamente al pubblico come sono nati i singoli brani, piccoli quadretti di quotidianità in un susseguirsi di immagini come fossero fotogrammi di una pellicola. Le parole ben si fondono con le note, come nel racconto dell’ incontro casuale di un uomo coltissimo e solitario a Capri in una serata d’ estate, fonte di ispirazione di “Infinity.

I ricordi giovanili degli studi musicali quasi “imposti” dai genitori rimandano alle prime lezioni di pianoforte ci racconta Piero, nelle quali l’ anima ribelle contrastava con gli studi accademici delle scale e del solfeggio. Ma la musica è sofferenza e spesso “quando una cosa ci appartiene  possiamo amarla ma allo stesso tempo odiarla più di ogni altra cosa” asserisce il compositore.

La platea entusiasta applaude calorosamente ad ogni brano e, in un crescendo di emozioni, il tocco ora lieve ora impetuoso del violoncello  sembra davvero accarezzare il cuore. Si procede quindi con un omaggio a Bach con “Preludio n.1” ( dalla Suite n.1. per violoncello Bww 1007)  e con “Visioni” nato dopo la lettura delle epistole di Van Gogh, nelle quali alle dolci parole sussurrate alla madre si alternavano momenti di profonda tristezza, presagio della futura  morte, nelle lettere indirizzate al fratello Théo. Si giunge così alla malinconia “Promenades” e “Fucsia“, per poi proseguire con la title track “Flyaway” dedicata così come l’ intero album, al caro amico d’infanzia Silvio Mecucci, pilota scomparso con il suo ultraleggero durante un volo di ritorno dall’ isola d’ Elba.

L’atmosfera diventa quasi surreale alle note di “DNA” a cui seguirà la dolcissima ninna nanna “Giallo arancio” (già presente in “Images”) scritta per la nascita del primogenito di un caro amico e “Hid & Lenny”  stavolta dedicata ai due figli gemelli di Silvia e Giovanni Maimeri coproduttori del progetto “Flyaway”. Applaudito a gran voce dal pubblico il compositore laziale visibilmente commosso si  concede ancora in un bis, stavolta di un brano inedito, dal titolo  “Miami Bridge“.

Una serata indimenticabile di rara bellezza e purezza artistica,  nella quale la musica di Piero Salvatori ha davvero saputo creare un ponte tra Cielo e Terra.

http://www.pierosalvatori.com/

Claudia Mastrorilli