13.06.2017 – “Michelangelo. Amore e morte” docu-film di David Bickerstaff, prodotto da Phil Grabsky conclude la stagione 2017 della rassegna “La grande Arte al Cinema” della Nexo Digital.

Il film documentario sarà proiettato in tutti i cinema d’Italia, dal 19 al 21 Giugno, e ripercorrerà la vita e le opere di uno degli artisti più affascinanti del Rinascimento italiano.

Uomo dall’energia straripante, ossessionato dall’arte, a tratti selvatico, complesso, fragile, assolutamente geniale. Michelangelo Buonarroti (1475-1564) era figlio del podestà Ludovico di Leonardo Buonarroti Simoni, ed ebbe una vita tormentata e burrascosa.

Il suo eccezionale talento ne fece uno degli artisti più amati di tutti i tempi, autore di capolavori come il David, la Pietà, Mosè, la Cappella Medicea, la volta della Sistina e il Giudizio Universale, la Pietà Rondanini.

Scultore, pittore, architetto e poeta, l’artista nato a Caprese nel 1475 sarà il protagonista del docu-film, con eccezionali immagini in alta definizione, che propone  un viaggio cinematografico d’eccezione attraverso le opere, i musei e i luoghi fondamentali della vita del Buonarroti: Firenze naturalmente, e poi Roma e la Città del Vaticano.

Il lavoro di Bickerstaff si snoda attorno a una delle figure più carismatiche ed enigmatiche del Rinascimento, esplorandone i rapporti con i contemporanei e l’eredità artistica che ha lasciato dietro di sé.

Ripercorrendo la biografia di Vasari, si comincia con l’apprendistato nella bottega del Ghirlandaio e l’incontro con Lorenzo il Magnifico nel Giardino di San Marco, una sorta Accademia ante litteram dove i giovani talenti studiavano le opere e le tecniche artistiche, copiando giorno dopo giorno le collezioni di arte antica dei Medici; seguono lo studio attento del corpo umano, di cui ci racconta il professore di anatomia Peter Abrahams, e la relazione complessa con i vari, eccezionali artisti fiorentini dell’epoca. Il film invita gli spettatori ad esaminare intimamente le opere e il processo artistico di Michelangelo: dalle cave di Carrara da cui ha attinto i suoi marmi, come ci racconta Francesca Nicoli dei Laboratori Artistici Nicoli, sino ai segreti dei lavori di più recente attribuzione.

Il percorso parte infatti dalle opere più antiche, come i rilievi marmorei della Madonna della Scala e della Centauromachia conservati a Casa Buonarroti, cui ci introduce il direttore Alessandro Cecchi, per passare poi ad analizzare il Crocifisso di Santo Spirito in legno policromo, mostrando la cura con cui l’artista, ancora giovanissimo, riesce a descrivere l’anatomia del Cristo.

Il documentario ci guida quindi alla scoperta dei grandi capolavori pittorici, dal Tondo Doni degli Uffizi alla Deposizione di Cristo nel sepolcro della National Gallery, dalla volta della Cappella Sistina al Giudizio Universale, e approfondisce il delicato e appassionato tema del non finito che caratterizza molte delle opere dell’artista.

Il regista propone inoltre un excursus al Victoria and Albert Museum di Londra dove Holly Trusted, Curatrice del Dipartimento Sculture del museo, ci accompagna nell’Italian Cast Court, ora ribattezzata Weston Cast Court, dove spicca la copia in gesso del David di Michelangelo, realizzata da Clemente Papi nel 1850 e destinata alla formazione di studenti d’arte. Tra gli altri luoghi del film anche il Dipartimento delle arti figurative occidentali dell’Ermitage (di cui conosciamo il responsabile Sergej Androsov), dove si trova il Ragazzo accovacciato in marmo, attribuito a Michelangelo solo in epoca recente.

Michelangelo. Amore e morte offre inoltre la straordinaria possibilità di conoscere i bronzi Rothschild, nudi virili in bronzo che cavalcano due pantere. Appartenute ai banchieri Rothschild, le due sculture sono state attribuite al maestro e sarebbero gli unici bronzi michelangioleschi sopravvissuti ai secoli come ci spiega Victoria Avery, Conservatrice di Arte Applicate del Museo Fitzwilliam di Cambridge.

Tra le testimonianze raccolte dal regista ci sono inoltre quelle dei critici d’arte Martin Gayford, Jonathan Jones, Jennifer Sliwka e Cristina Acidini, quella del delegato per i dipartimenti scientifici ed i laboratori di restauro dei Musei Vaticani, Professore Arnold Nesselrath, e quella dell’artista Tania Kovats.

Per scoprire i cinema che in Puglia ospiteranno il docu-film si può visitare il seguete link: www.nexodigital.it