13.01.2016 – Sta andando in scena in questi giorni in Puglia lo spettacolo “L’Abito Nuovo” di Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello, a cura della compagnia di Ruvo di Puglia “La luna nel letto”, con la regia di Michelangelo Campanale.

Scrivere una recensione su questo lavoro si è rivelata impresa assai ardua perché è difficile raccontare in parole semplici ed immediate, come è mio solito fare,  l’emozione della storia che accompagna questa collaborazione di due pilastri della letteratura e del teatro.

Potremmo definire “L’Abito Nuovo” di Pirandello la novella degli incontri, perché come allora anche oggi è stato l’incontro tra la regia visionaria di Campanale e la riscrittura di Marco Manchisi che ha portato nuovamente questo lavoro in scena, con la collaborazione degli attori bravi e affiatati della compagnia “La Luna nel Letto”.

Lo spettacolo si apre con l’artificio della voce di De Filippo che racconta, come la novella di Pirandello sia stata per lui fonte di ispirazione per una trasposizione teatrale ma anche momento di riflessione  per il risultato ottenuto.

Se si scava infatti nella storia di questa rappresentazione si scopre che la stesura fu fatta in soli quindi giorni del 1935 ma “L’Abito Nuovo” andò in scena due anni dopo nel 1937, presso il teatro Manzoni di Milano.  De Filippo ebbe molti dubbi a causa del testo aspro,  un po’ arduo per i tempi ed anche un po’ diverso rispetto a quelli a cui il suo pubblico era abituato.

Mettere dunque in scena la novella era un rischio e De Filippo ci pensò parecchio prima di farlo tanto che  Pirandello non vide mai la prima ma solo la prima prova perché dopo tre giorni morì. 

Lo spettacolo inizia e termina con  un abito,  espressione del dramma di un uomo,  Michele Crispucci,  che porta per tutta la sua vita il penso di un amore infranto e di una famiglia distrutta nell’onorabilità dalle scelte dissolute della donna che amava e che poi come si scoprirà ama ancora, la quale, deposti gli abiti di madre e moglie devota decide di indossare quelli di Celie Bouton, equivoca chanteuse degli anni 30.

Dopo molti anni dall’abbandono lo spettacolo “circense” della donna giunge a Napoli e il fato vuole che questa perda la vita in un terribile incidente, lasciando alla figlia Assunta la sua “dissoluta” ma ricchissima eredità.

Crispucci diventa a questo punto l’eroe contemporaneo della storia e, opponendosi al fatto che la figlia riceva una ricchezza così disonorevole, si imbarca in una lotta contro il degradante attaccamento degli uomini ai beni materiali. L’amore e orgoglio feriti lo porteranno ad uno stato di lucida follia, emblematicamente espressa da quell’abito nuovo di cui lui stesso aveva chiesto la confezione all’inizio della storia.

“L’Abito Nuovo” di Campanale e Manchisi si muove su di un piano completamente introspettivo e simbolico e, a volte, è difficile seguirne le molteplici sfaccettature tutt’altro che immediate.

La scenografia racconta molto della storia, anzi entra a farne parte in maniera prepotente così come le magnifiche musiche di Verdi che ben si sposano al racconto.

L’uomo Crispucci ma in realtà, attraverso tutti i personaggi,  l’essere umano in generale, è scomposto e raccontato in tutti i suoi aspetti e in relazione a tutti i suoi ruoli sociali.

C’è un abito nuovo per ognuno di noi.

Lo spettacolo è accompagnato da una mostra fotografica a cura dei Cacciatori d’Ombra.  Quattro fotografi (Pasquale Amendolagine, Mauro Ieva, Tea Primiterra, Patrizia Ricco) che hanno seguito con  sguardo attento e curioso i personaggi sulla scena, nei camerini, durante le prove, raccontandoci con  i loro scatti in maniera intima e appassionata il “dietro le quinte” de  “L’abito Nuovo” e l’universo teatrale in genere. La mostra sarà visitabile anche durante le altre rappresentazioni.

“L’Abito Nuovo”  andrà ancora in scena  presso il Teatro Garibaldi di ‪Bisceglie il 14 gennaio, a seguire presso il Teatro Curci di‪ ‎Barletta dal 22 al 24 Gennaio e infine al Teatro Comunale di ‪‎Corato il 12 Febbraio.
Per info: www.teatropubblicopugliese.it

http://www.lunanelletto.it/

Compagnia La luna nel letto/ Ass. Cult. Tra il dire e il fare
Residenza di Ruvo di Puglia – Teatri Abitati
In collaborazione con Sistema Garibaldi
Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello

L’ABITO NUOVO

con Marco Manchisi, Nunzia Antonino e Salvatore Marci
e Vittorio Continelli, Adriana Gallo, Paolo Gubello, Dante Manchisi, Olga Mascolo, Tea Primiterra, Antonella Ruggiero, Luigi Tagliente
regia scene e luci Michelangelo Campanale
musiche di Giuseppe Verdi

Manuela Bellomo