29.04.2015 – E’ andato in scena in questi giorni al Teatro Petruzzelli di Bari, Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, con e di Elio De Capitani, assieme a Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Federico Vanni, Massimo Brizi, Andrea Germani, Gabriele Calindri, Vincenzo Zampa, Stanley, Alice Redini, Marta Pizzigallo. Un classico del Novecento che ben si cala nei giorni difficili dell’epoca in cui viviamo, conducendoci ad una riflessione sulla vita e sui rapporti familiari e sociali.

Morte di un commesso viaggiatore nasce da una critica di Miller sul sogno americano, tanto vitale quanto devastante, al punto da diventare un dramma per una famiglia normale. Una madre amorevole, un padre lavoratore, due figli in gamba, un mutuo quasi estinto. Sembrerebbe un quadretto idilliaco se non fosse per la smania di arrivare primo, fino al punto di perdersi in questo sogno, senza più essere in grado di distinguerlo dalla realtà. Willy, il protagonista, vive dunque questa doppia vita, continua a ricordare i bei tempi e si scontra con la dura verità: licenziato a 63 anni, senza riconoscenza alcuna, senza soldi e con la consapevolezza di non poter contare sulla sua discendenza.

Biff ed Happy, i suoi figli, sempre portati su un palmo di mano dal padre sono in realtà la proiezione dei suoi desideri e niente altro. Quando Willy si rende conto di questo assiste impotente al suo fallimento, una vita di sacrifici e di illusioni. La menzogna la fa da padrona, non se ne può fare a meno. Il commesso viaggiatore voleva essere il numero uno, i suoi figli dovevano essere il numero uno, non rimane che piazzare l’affare finale, il più importante della sua vita. Un spettacolo lungo e complesso che passa veloce e non permette distrazioni, grazie anche alla bravura degli attori e ad una regia impeccabile. In fondo i sogni di Willy Loman sono anche i nostri: arrivare alla fine della nostra vita sapendo di non aver vissuto invano.

Morte di un commesso viaggiatore

Regia di Elio De Capitani

Compagnia Teatro Elfo Puccini

Scene e costumi di Carlo Sala

Luci Michele Ceglia

Suono Giuseppe Marzoli

di Manuela Bellomo