4.11.2015 – Trent’anni in musica con Time Zones, la rassegna diretta da Gianluigi Trevisi,  instancabile pionere delle nuove sonorità, capace di regalarci anteprime assolute di musicisti del calibro di Philip Glass, Riley, Steve Reich, John Zorn ma anche Ennio Morricone, Caetano Veloso, Michael Nymann, David Sylvian, Nilhs Frahm, Renè Aubry  tanto per citarne alcuni. In linea con il concetto di una “musica immaginaria” vicino al pensiero di Luis Borges ma anche a quello delle “musiche possibili” di John Hassel e David Byrne, Time Zones ha festeggiato così l’ importante traguardo con un concerto in prima assoluta del compositore americano David Lang, autore delle colonne sonore dei film di Paolo Sorrentino ( “La grande Bellezza” e “Youth”).

Realizzato con la collaborazione di Puglia Sounds a chiusura della V edizione del Medimex, il Teatro Petruzzelli di Bari ha così ospitato sabato 31 ottobre il progetto “New Music & Soundtracks” . Un progetto complesso ed ambizioso reso possibile anche dal talentuoso violinista Francesco D’Orazio che per l’occasione ha creato un ensemble appassionato e tutto pugliese, capace di interpretare con passione e maestria le complesse partiture del compositore statunitense. Ad aprire lo straordinario concerto, il brano “I Lie” con l’ ensemble vocale dei Florilegium Vocis diretta dal maestro Sabino Manzo e ” World to come” con il toccante violoncello in solo di Nicola Fiorino.

In un crescendo di emozioni, la musica di Lang si libra all’ interno del Teatro permeando l’ ascoltatore in ogni dove, con le sue note sospese in un continuo ricercarsi e ricercare, quasi a rappresentare l’ incertezza dei nostri tempi, tra partiture ordite e riferimenti mai scontati al post minimalismo. Si giunge così, in un fluire incessante sospeso nel tempo a “Death Speaks” terzo brano in scaletta, lungo e sofferto monologo sulla morte, interpretato dall’ eccezionale voce del soprano Simona Gubello, dal maestro D’Orazio  (violino), Pablo Montagne (chitarra elettrica) e Gianpaolo Nuti al pianoforte. Si continua con “Sweet Air” (Giorgia Santoro al flauto, Angelo Giodice al clarinetto, Francesco D’ Orazio al violino, Nicola Fiorino al violoncello, Giampaolo Nuti al pianoforte) e allo straordinario “Just” brano ispirato al Cantico dei Cantici dominante in “Youth” di Paolo Sorrentino, caratterizzato dalle algide voci del Trio Mediaeval (Friman Henriksenl, Anna Maria Opheimberit, Linn Andreariuglseth)  fondato ad Oslo nel 1997 e da un incedere ossessivo ben sorretto dagli interventi percussivi del talentuoso Filippo Lattanzi, costituito da piccoli frammenti musicali, tipici del minimalismo.

Ancora un solo del Trio Mediaeval con “I want to live”  per poi concludere con il brano “Wed” in trio ( Francesco D’Orazio violino, Sabrina Santoro violino e Pasquale Lepore alla viola) e la sinfonica “Simple Song” (riscritta per l’occasione in una formazione ridotta, con l’ inserimento alle percussioni oltre che di Lattanzi anche dell’ allievo Giuseppe Zeverino ) con un ensemble di ben quattordici elementi sul palco  e la prestigiosa presenza del soprano coreano Sumi Jo, interprete in “Youth”. Finale in bellezza quindi con l’uscita sul palco dello stesso Lang,  che a ben ragione può annoverarsi tra i maggiori compositori del nostro secolo, autore di una musica a tratti onirica, sospesa in uno spazio temporale difficilmente definibile, a tratti capace di ricreare complesse architetture sonore mai banali, tra post minimalismo, vocalità dal sapore arcaico che rimandano a certi canoni di canti gregoriani e sperimentazione elettronica.

Claudia Mastrorilli