Presentato al Cineporto di Bari lo scorso 30 ottobre nell’ambito del Medimex, il Salone dell’Innovazione Musicale promosso da Puglia Sounds che si è tenuto a Bari dal 29 al 31 ottobre, il documentario “Le storie cantate. Viaggio tra i cantastorie di Puglia” a firma di Nicola Morisco (ideatore ed autore) e Daniele Trevisi (regia, montaggio e fotografia) che ha finalmente trovato degna pubblicazione con l’etichetta  discografica di Otranto “Anima Mundi”.

In sala, oltre che gli autori della pellicola, anche il regista e presidente di Apulia Film Commission Maurizio Sciarra, il giornalista musicale Pierfrancesco Pacoda, il produttore di Anima Mundi Marco Lopez Leopizzi  ed il cantastorie ostunese Tonino Zurlo. Una prima assoluta per il Medimex di Bari, anche se in realtà il progetto datato 2007 ed iniziato nel 2004, fu presentato in una precedente versione il 28 luglio 2007 nella splendida location di Palazzo Roberti, a Mola di Bari. In quell’ occasione, non possiamo dimenticare la presenza di Moni Ovadia  e del compianto Enzo del Re che, con parole aspre, denunciò le istituzioni molesi, insensibili alla sua esigenza di fare musica nella sua città natale.

“Le storie cantate”- racconta  Nicola Morisco – “rappresenta un fotogramma assolutamente realistico della storia musicale pugliese, improntata  ad un principio di “assoluta verità “, questo per rendere noto che la Puglia non è solo Domenico Modugno o la Notte della Taranta . Obiettivo del progetto è infatti, quello di presentare al grande pubblico le origini della tradizione musicale pugliese, scritta e non scritta, mantenendo nella sua realizzazione le  “coloriture” dialettali dei diversi personaggi.

Parliamo di personaggi nati direttamente dal mondo contadino come Uccio Aloisi, Enzo Del Re, lo stesso Tonino Zurlo, la formazione corale dei Cantori di Carpino, per concludere con Matteo Salvatore, reso omaggio dal regista ed attore Michele Placido. “Memorie importantissime della nostra cultura popolare” – sottolinea Trevisi- “basti pensare alle rarissime immagini che abbiamo di Enzo Del Re e dello stesso Matteo Salvatore“. “Entrambi fanno parte dell’humus della nostra attuale musica, diventando così memoria storica della nostra amata Puglia”- continua Morisco – “per la loro capacità di fusione di diversi generi e precursori di quella che poi sarebbe diventato il fenomeno della world music.

Un “viaggio nato quasi per caso” sottolineano i due autori, che accomunati dalla passione per le tradizioni popolari un bel giorno, senza un programma ben preciso, intraprendono il loro itinerario dal Salento al Gargano, senza una meta ben precisa. Preziosi i contributi dell’ etnomusicologo e musicista Antonio Infantino, del regista e autore Moni Ovadia, del jazzista partenopeo Daniele Sepe e del regista ed attore Michele Placido. Il documentario si apre con i versi di Virgilio  (Eneide, Libro III) a sottolineare l’inizio del “viaggio” immaginario con l’arrivo di Enea sulle porte di Porto Badisco.

Una dimensione arcaica, capace di recuperare un mondo contadino e genuino nella quale ben si inseriscono le fila dei ritmi popolari di Antonio Infantino. A Cutrofiano (Lecce) l incontro con il più anziano cantore della pizzica, scomparso nel 2010: Uccio Aloisi, eclettico e fantasioso cantastorie. Ad Ostuni, l’incontro con Tonino Zurlo, che spiega il profondo significato dei “ditteri”, una forma di comunicazione orale che il popolo tramandava ed utilizzava. Dalla città bianca, si passa così a Mola di Bari con Enzo Del Re, il cantastorie decisamente più impegnato, anch egli purtroppo deceduto qualche anno addietro. Singolari le sue esecuzioni con voce sola e percussioni, utilizzando oggetti come la valigia di cartone (simbolo dell’emigrazione) o una sedia di legno, alludendo alla sedia elettrica per una campagna contro la pena di morte.Tra i suoi brani più famosi “Lavorare con lentezz ” e  “Tengo ‘ na voglia e fa niente” .

Spostandosi più a Nord, a Carpino, sul Gargano, troviamo la formazione più longeva della musica tradizionale pugliese, tesa prevalentemente a riprendere i canti popolari d’ amore : I Cantori di Carpino . Si resta ancora a  Foggia con il “banditore” Matteo Salvatore
( scomparso 27 agosto 2005 ), precursore dei cantautori italiani, i cui testi pervasi da amarezza ed ironia, furono apprezzati persino da Italo Calvino. A tal proposito lo stesso Morisco sottolinea l’ urgenza di riscoprire, la musica popolare pugliese. più volte banalizzata e bistrattata, ma capace di raccontare nella sua semplicità verità assolute. Non dimentichiamo anche lo stato di estrema indigenza nella quale si sono spenti Enzo Del Re e lo stesso Matteo Salvatore, straordinario autore che ha trovato riconoscimento in grandi artisti contemporanei come Vinicio Capossela, Teresa De Sio, Francesco Guccini e Pino Daniele tanto per citarne alcuni.

“Le storie cantate. Viaggio tra i cantastorie di Puglia” , rappresenta con magistrale perizia, in un Paese sempre più caratterizzato da musica e televisione “usa e getta”, la volontà di far conoscere una cultura arcaica, fatta di piccoli orditi e quadretti di campagna, nella quale i canti popolari si tramandavano di generazione in generazione.

Per info: www.suonidalmondo.com

Titolo: Le storie cantate. Viaggio tra i cantastorie di Puglia”

Autori: Nicola Morisco e Daniele Trevisi

Etichetta  discografica: “Anima Mundi”

Presso: € 10,00.

Claudia Mastrorilli

Foto: Archiviosonoro.org via web